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Ft, Timmermans in pole position per Commissione Ue

Ipotesi compromesso, Weber al Pe e Villeroy de Galhau alla Bce

Frans Timmermans

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il socialista olandese Frans Timmermans alla guida della Commissione europea, il popolare tedesco Manfred Weber presidente dell'Europarlamento e il francese Francois Villeroy de Galhau alla Bce: questo, secondo il Financial Times online, il possibile compromesso su cui si starebbe lavorando per far uscire dall'impasse il negoziato in corso sui top job Ue. L'ipotesi su cui si tratta anche a margine del G20 di Osaka, avverte il giornale, potrebbe però cadere soprattutto se incontrasse l'opposizione del gruppo di Visegrad.

Timmermans, attualmente vicepresidente dell'esecutivo Ue, è colui che sta portando avanti le procedure contro Polonia e Ungheria (i due 'pesi massimi' del gruppo di Visegrad) per violazioni dello stato di diritto. L'ipotetica terna ha poi un altro difetto: è composta di soli uomini, sebbene per completare il pacchetto dei 'top job' dovranno essere riempite altre due caselle dove potrebbe trovare spazio un riequilibrio di genere: quella del presidente del Consiglio Europeo e quella dell'Alto rappresentante Ue. Tuttavia, se la scelta cadesse sull'ex diplomatico olandese tifoso della Roma, verrebbe salvato il principio dello Spitzenkandidat, su cui il Parlamento al momento non appare intenzionato a mollare sebbene spetti formalmente al Consiglio Europeo designare il candidato alla guida della Commissione (il Pe lo deve però approvare con una maggioranza di 376 voti).

Tra le ipotesi in circolazione, ricorda l'Ft, c'è anche quella che vede il ritorno in pista, con un colpo di scena dell'ultimo minuto, della candidata liberale Margarethe Vestager. E' lei la Spitzenkadidaten sostenuta dai liberali di cui fanno parte i 'Macroniani'. Ma il presidente francese avrebbe già espresso in passato il suo gradimento anche per Timmermans. Il presidente del Consiglio uscente, Donald Tusk, sta comunque facendo tutto il possibile per arrivare a chiudere la partita delle nomine, almeno delle principali, con il vertice straordinario convocato per domenica sera a Bruxelles. E in questa ottica sarebbe pronto anche ad abbandonare il principio del consenso per arrivare a una decisione a maggioranza qualificata. Del resto nel 2014 Jean-Claude Juncker venne eletto nonostante il voto contrario della Gran Bretagna e dell'Ungheria.

 

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