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Ue, ok a negoziati adesione per Albania e Macedonia del Nord

L'ultima parola sarà del Consiglio europeo di giugno

Ue, ok a negoziati adesione per Albania e Macedonia del Nord

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Albania e la Macedonia del Nord meritano l'avvio delle trattative per entrare nell'Unione europea: con una nuova raccomandazione al Consiglio europeo per Tirana e Skopje, Bruxelles dà il suo via libera all'apertura dei negoziati di adesione per i due Paesi. Lo hanno annunciato l'Alto rappresentante dell'Ue, Federica Mogherini e il commissario Ue Johannes Hahn, presentando il pacchetto annuale sull'allargamento. L'ultima parola torna ora ai leader dell'Ue, che si riuniranno il 20 e 21 giugno a Bruxelles.

Il giudizio positivo di Bruxelles su Albania e Macedonia del Nord è netto e riguarda entrambi i Paesi senza distinzione. Un anno fa, i leader Ue avevano rinviato il via libera all'apertura dei negoziati per Tirana e Skopje a giugno 2019, e con molte condizioni. A Tirana, in particolare, è stato chiesto di raddoppiare gli sforzi nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. E a Skopje di finalizzare l'accordo sul nome con la Grecia. Condizioni soddisfatte nel corso dell'ultimo anno.

L'Albania e la Macedonia del Nord "hanno colto l'occasione e hanno fatto riforme", ha sottolineato Mogherini, menzionando l'"imponente riforma del sistema giudiziario" messa in campo da Tirana, e gli accordi storici di Skopje con Atene e Sofia, che hanno rafforzato l'intera regione. La valutazione di Bruxelles è "scrupolosa" e "ora è importante che il Consiglio prenda la sua parte di responsabilità e si esprima il prima possibile, dando credibilità al processo di allargamento", ha evidenziato Mogherini. Alcuni Paesi Ue, tra cui la Francia e i Paesi Bassi, frenano però le prospettive di adesione dei Balcani occidentali, al punto che la decisione dei leader Ue, attesa per il 20-21 giugno, potrebbe nuovamente slittare. "Se l'Ue vuole restare credibile, deve attenersi ai suoi impegni e rispondere in modo chiaro e positivo quando i paesi rispettano i propri", ha ammonito Hahn, rivolgendo un messaggio alle capitali europee.

 

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