Europarlamento

Europee: Moavero, sull'Ue troppa cattiva informazione

Ministro apre 'The State of the Union'

Europee: Moavero, sull'Ue troppa cattiva informazione

Redazione Ansa

FIRENZE - "Quanta cattiva educazione, quanta cattiva informazione sull'Europa ascoltiamo quotidianamente. Fermarsi a riflettere è particolarmente importante alla vigilia delle elezioni Europee. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi aprendo The State of the Union, all'Istituto universitario europeo a Firenze. Una riflessione importante "sulle sfide e sulle opportunità, sulle possibili idee praticabili che possiamo affrontare insieme", ha aggiunto.

"Non possiamo non dirci europei, anche se a guardare le cronache sembrerebbe a volte di dover pensare il contrario", ha affermato il ministro. "Anche chi critica - ha aggiunto - ed è scettico verso l'Europa sviluppa forme di ragionamento fondamentalmente europee: è europeo anche lui, anche lei". Secondo Moavero "non ce ne rendiamo conto appieno, ma tutti noi europei abbiamo sviluppato una sorta di sentimento di affiliazione europea, che se ci riflettiamo si è affiancato, sovrapposto al sentimento nazionale e locale che ognuno di noi ha".

L'Unione europea non è stata in grado di cambiare quando era il momento perché è mancata "la lungimiranza che caratterizza i leader di razza, quella lungimiranza che avevano i leader degli anni '50. Ora siamo prigionieri di una quotidianità molto complicata", ha detto Moavero Milanesi. Per il futuro dell'Ue "dobbiamo avere obiettivi chiari" perché altrimenti "non sono spiegabili ai cittadini, e questo crea un problema", ha continuato, aggiungendo che "è essenziale la chiarezza degli obiettivi per avere consenso: senza questo si perde. L'istituzione va resa più vicina al cittadino".

"Credo sia imprescindibile per l'Ue dotarsi di una politica comune per le migrazioni", ha poi detto Moavero Milanesi. "Occorre un piano di investimenti europei - ha spiegato - per investire nei paesi di origine o di transito dei migranti. Occorre una politica europea per stabilire la pace nelle aree limitrofe al nostro continente, e serve un'attività di assistenza ai migranti in modo che possano sapere, prima di partire, se hanno diritto all'asilo o la possibilità di trovare lavoro". "Ho sentito dire in varie occasioni - ha osservato - che non c'è una base politica europea per l'immigrazione. Non è vero: ci sono l'articolo 78 e il 79 dei trattato, vediamo le basi giuridiche, quello che c'è scritto, e chiediamo iniziative legislative che consentano di creare una vera politica dell'immigrazione a livello europeo. Per 7 cittadini su 10 è priorità, e 5 su 10 la considerano una questione europea".

"Rispondendo alle istanze dei cittadini potremmo chiedere ai governi dell'Ue di concordare fra loro, con una sorta di patto, che le decisioni in politica estera siano prese a maggioranza", ha affermato il ministro degli Esteri. "E' rivoluzionario ma fattibile", ha osservato Moavero, secondo il quale oggi "non c'è una vera politica estera dell'Ue, così come non c'è una vera politica di difesa dell'Ue, lo vivo da ministro nelle riunioni mensili".

 

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