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Brexit: Barnier, situazione grave, prepararsi a no deal

Tusk, chiederò ai 27 apertura a estensione lunga

Brexit: Barnier, situazione grave, prepararsi a no deal

Redazione Ansa

BRUXELLES - Di fronte a questa "situazione di incertezza, se siamo lucidi e responsabili ci dobbiamo preparare ad una Brexit senza accordo, perché il 29 marzo è vicino". L'estensione sarà al voto stasera, "non mi permetto di intervenire su questo, ma voglio dire che la situazione è grave e che bisogna prepararsi" allo scenario di un 'no deal'. "Siamo pronti, ma raccomando di non sottostimare le conseguenze". Così il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier.

"Resteremo calmi, rispettosi del Regno Unito, e determinati a preservare gli interessi dell'Ue e dei suoi cittadini. Aspettiamo così il risultato" del voto, ha aggiunto Barnier. "Se il Regno Unito vuole sempre lasciare l'Ue, allora l'Accordo con cui si organizza la separazione, è l'unico possibile e disponibile. Ma per andare avanti occorre un voto positivo e costruttivo. Perché questo accordo non è la fine della storia - afferma -. L'altra parte della storia è molto più importante e interessante, e deve ancora iniziare, poiché riguarda il negoziato che ancora non è iniziato, per le relazioni future con questo Paese che resterà un partner, un amico e un alleato".

"Durante le mie consultazioni prima del Consiglio europeo, chiederò ai 27 leader dell'Ue di essere aperti per un'estensione lunga se il Regno Unito troverà necessario ripensare la propria strategia sulla Brexit e per costruire il consenso attorno a questa". Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su Twitter.

"Per il tempo che il Regno Unito fa parte dell'Ue servono le elezioni". Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, richiamando la lettera dei presidenti dell'esecutivo comunitario Jean Claude Juncker, e del Consiglio europeo Donald Tusk di gennaio, risponde a chi chiede se il Regno Unito dovrà indire le elezioni europee nel caso di un'estensione della permanenza nell'Ue.

"Non farò commenti sull'eventualità di un'estensione del periodo di permanenza del Regno Unito nella Ue. Prima dobbiamo vedere una richiesta ragionata del Regno Unito, se arriverà, e poi la decisione spetterà i 27 leader", ha detto il portavoce Ue, ricordando quindi che nel decidere su un'eventuale estensione della permanenza del Regno Unito nell'Ue, i 27 leader "daranno priorità alla necessità di garantire il funzionamento delle istituzioni dell'Ue, prendendo in considerazioni le ragioni e la durata di una possibile estensione".

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