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Bce taglia stime Pil Eurozona, nel 2019 solo +1,1%

Draghi, probabilità recessione Eurozona molto basse

Bce taglia stime Pil Eurozona, nel 2019 solo +1,1%

Redazione Ansa

ROMA - La Banca centrale europea ha nuovamente rivisto al ribasso le stime di crescita per l'Eurozona, portando il Pil 2019 a +1,1% da +1,7% stimato a dicembre, che era già stata limato dal +1,8% precedente. Limata a +1,6% da +1,7% la stima per il 2020, mentre il 2021 la Bce conferma una crescita dell'1,5%. Lo ha annunciato il presidente Mario Draghi.

Tagliate anche le stime sull'inflazione dell'Eurozona per il 2019 all'1,2% dall'1,6% atteso in precedenza. Riviste al ribasso anche le previsioni per il 2020 a 1,5% (da 1,7% precedente) e per il 2021 a 1,6% (da 1,8%).

Nelle valutazioni della Bce "le probabilità di una recessione sono molto basse", ha detto Draghi. I rischi per le prospettive economiche dell'Eurozona "restano orientati al ribasso" nonostante le misure prese dalla Bce, a causa di una serie di fattori esterni che vanno dal protezionismo, alle incertezze intorno a Brexit, a "ciò che sta accadendo in Cina fino all'effetto sempre più debole dello stimolo fiscale negli Usa", ha sottolineato il presidente della Bce.

Fra i vari fattori che hanno comportato una forte revisione al ribasso della stima di crescita sul 2019, "uno di questi è certamente l'Italia", ha sottolineato Draghi, citando anche "il settore automobilistico tedesco".

"I paesi in cui il debito pubblico è elevato devono continuare a ricostituire cuscinetti fiscali. Tutti i paesi dovrebbero continuare ad aumentare gli sforzi per ottenere una composizione più favorevole alla crescita delle finanze pubbliche", ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, aggiungendo che "l'attuazione trasparente e coerente del quadro di governance fiscale ed economica dell'Unione europea nel tempo e tra i Paesi rimane essenziale per rafforzare la capacità di ripresa dell'economia della zona euro".

 

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