Rubriche

Manovra, governo tira dritto, Tria invia la lettera all'Ue

2,4% deficit limite invalicabile. Con dismissioni debito al 126% in 2021

Manovra, Tria invia la lettera all'Ue

Redazione Ansa

Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha inviato alla Commissione europea, entro i termini richiesti, la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2019 insieme a una lettera di accompagnamento che ne illustra strategia e contenuti. Il nuovo DPB è stato approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Inviato anche il Rapporto sui fattori rilevanti sull'andamento del debito pubblico, come richiesto con la lettera del 29 ottobre scorso.

 

"Il governo - scrive il ministro - conferma l'impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile". "Pur introducendo misure di sostegno innovative e un'attenuazione ai vincoli per il pensionamento - continua - l'espansione fiscale decisa dal governo resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico". "Il governo ritiene che le ragioni" dell'impostazione della manovra "mantengano tutta la loro validità anche dopo aver attentamente valutato" i rilievi Ue.

 

"Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil per il 2019 l'obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza" e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil "più marcata e pari a 0,3 punti quest'anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021".

 

Per le spese "per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti, il governo chiede l'applicazione della flessibilità per eventi eccezionali", sottolinea Tria spiegando che "per il prossimo triennio" le spese eccezionali saranno "pari a circa lo 0,2% del Pil", circa 3,6 miliardi, a seguito dei danni del maltempo e "per il solo 2019" un miliardo sarà dedicato alla rete viaria dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.

 

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it