BRUXELLES - Le autorità locali e regionali europee non devono essere "lasciate sole" nella gestione delle conseguenze che deriveranno dall'uscita del Regno Unito dall'Ue. A chiederlo è la plenaria del Comitato Ue delle regioni, che all'unanimità ha approvato una risoluzione sul tema "sottolineando" anche la propria contrarietà al ritorno di una frontiera fisica fra il nord e il sud dell'Irlanda a partire dal 29 marzo 2019. I territori chiedono quindi all'Ue di vigilare per "mitigare" gli effetti negativi della Brexit sulle economie regionali, facendo ricorso alle politiche comunitarie su sviluppo, agricoltura e pesca, ma anche rendendo le regole sugli aiuti di Stato "più flessibili".
Inoltre, il CdR ha proposto alla Commissione di valutare "la possibilità di creare un fondo di stabilizzazione per le regioni che saranno maggiormente colpite dalle conseguenze della Brexit". Il presidente del CdR, Karl-Heinz Lambertz, e i rappresentanti dei 5 gruppi politici dell'assemblea visiteranno Dublino e il confine irlandese il prossimo 22 e 23 maggio, incontrando associazioni, imprenditori e amministratori locali.
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