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Siria: Mogherini, Garanti Astana responsabili ridurre tensione

Ambasciatore russo in Ue, errore non invitare Damasco a Bruxelles

Siria: Mogherini, Garanti Astana responsabili ridurre tensione

Redazione Ansa

BRUXELLES - "I 3 garanti di Astana hanno una responsabilità speciale nel ridurre la tensione" in Siria "per garantire le condizioni per un cessate il fuoco" e anche "fare pressioni su Damasco per negoziati significativi". Lo ha ribadito oggi l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini aprendo la seconda ed ultima giornata della Conferenza dei donatori sul Futuro della Siria e nella regione oggi a Bruxelles, precisando che per la Siria è necessaria "una pace sostenibile legata al processo politico sotto l'egida delle Nazioni Unite".

 

"Questa guerra cruenta deve finire immediatamente e chiediamo alle parti e a quelli che hanno influenza che si proteggano i bambini, i più colpiti", ha affermato da parte sua Geert Cappelaere direttore regionale Unicef per il Medio oriente ed il nord Africa arrivando a Bruxelles. "Oggi abbiamo bisogno di 1,2 miliardi di dollari, ci appelliamo alla generosità di coloro che hanno già donato in passato, a continuare" a farlo, "ma sappiamo che la generosità non basta, questa guerra deve finire", ha sottolineato il responsabile Unicef. "Sono qui per dare voce ai bambini siriani, la guerra in Siria è diventata una guerra contro i bambini, che si trovano di fronte ad una seria crisi umanitaria", ha aggiunto Cappelaere sottolineando che sono "circa 2,8 milioni i bimbi" che "non hanno accesso all'istruzione scolastica" a causa del conflitto.

 

L'ambasciatore russo presso la Ue Vladimir Chizhov ha definito "un errore non invitare la delegazione siriana, perché" qui alla Conferenza a Bruxelles "discutiamo su come sostenere i bisogni del popolo siriano e dunque ci doveva essere qualcuno che rappresentasse il popolo siriano". Secondo Chizhov "è arrivato il momento che la comunità internazionale rappresentata qui" a Bruxelles "prenda delle decisioni coraggiose per aiutare la Siria e i siriani a riprendersi il loro Paese e a creare le condizioni per la pace e la ricostruzione nel Paese, credo che i siriani che per anni hanno sofferto e hanno combattuto contro il terrorismo non meritino altro" che questo. Tra le altre personalità invitate alla Conferenza anche il premier libanese Saad Hariri: "In Libano ospitiamo 1,5 milioni di rifugiati siriani e oggi discutiamo su come farli ritornare in Siria, ma anche sulle donazioni che possano aiutare il Libano a sostenere questi rifugiati, è stata molto difficile per i libanesi", ha detto.

 

 

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