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Banche: al via confronto Italia-Corte Ue su aiuto a Tercas

Governo chiede annullamento decisione su recupero aiuti di Stato

Banche: al via confronto Italia-Corte Ue su aiuto a Tercas

Redazione Ansa

BRUXELLES, 22 MAR - Comincia oggi a Lussemburgo il confronto tra l'Italia e il Tribunale dell'Ue sul sostegno a Banca Tercas, che la Commissione europea aveva dichiarato aiuto di Stato illecito imponendo al Governo di recuperare i 295,14 milioni di euro concessi attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD).



Nel luglio 2014 il FITD, il sistema obbligatorio di garanzia dei depositi, è intervenuto a favore di Banca Tercas per coprire le perdite della banca e sostenerne la vendita alla Banca Popolare di Bari. Il fondo di tutela dei depositi è obbligatorio in base alle norme Ue per coprire i correntisti quando una banca viene liquidata, ma se il fondo va al di là della sua funzione, cioè va a sostenere la banca in crisi, è probabile che si configuri un aiuto di Stato perché procura un vantaggio competitivo alla banca che ne beneficia. Infatti a dicembre 2015 la Commissione europea l'ha dichiarato non compatibile con le norme Ue sugli aiuti di Stato, per vari motivi.

 

Primo, l'Italia non aveva presentato un piano di ristrutturazione della banca, impendendo a Bruxelles di valutare se fosse possibile ripristinare la redditività a lungo termine di Banca Tercas.



Secondo, perché non si era applicato il principio del 'burden sharing', e quindi i creditori subordinati non avevano contribuito ai costi di ristrutturazione. Terzo, perché non erano state attuate misure per limitare la distorsione della concorrenza causata dall'aiuto.

La Commissione aveva quindi chiesto all'Italia di recuperare da Tercas aiuti per 295,14 milioni di euro, oltre interessi.



Il Governo italiano, la Banca Popolare di Bari e il Fondo Interbancario hanno impugnato tale decisione davanti al Tribunale dell'Ue, chiedendone l'annullamento.

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