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Ema: Gardini (Fi), ad Amsterdam più domande che risposte

Restiamo in attesa dei documenti secretati

L'europarlamentare Elisabetta Gardini © Parlamento Ue

Redazione Ansa

AMSTERDAM - "Alla fine della visita devo dire che ci sono state più domande che risposte". Cosi' il capogruppo di Fi al Parlamento Europeo Elisabetta Gardini in missione ad Amsterdam con la Commissione AMBIENTE del Parlamento Ue per il caso Ema. "I rappresentanti del governo olandese - osserva in una nota - hanno dato scontate rassicurazioni sul fatto che rispetteranno i tempi di consegna, ma resta alta la preoccupazione. Come potrà una agenzia così importante per la salute dei cittadini sopportare due traslochi in meno di un anno? A precisa domanda il direttore Rasi ha ammesso che la sede temporanea (di 14.000 metri quadri contro i 27.000 attuali) necessariamente comporterà la sospensione di alcune attività. E queste potranno sostenere solo un breve periodo di sospensione senza danneggiare complessivamente il lavoro della agenzia stessa. Chi ci assicura che una struttura così complessa sarà pronta chiavi in mano tra 18 mesi?".

 

"La Farmacovigilanza - ha aggiunto l'europarlamentare - non può subire ritardi e interruzioni. Una minore efficienza di Ema potrebbe tradursi in un ritardo nella registrazione di farmaci innovativi e terapie avanzate salvavita con enormi danni per i pazienti. Il loro voler ridurre poi la grave inadempienza del rispetto della procedura di codecisione ad un 'conflitto tra istituzioni' è offensivo per un Parlamento che rappresenta 500 milioni di cittadini europei. Restiamo in attesa - ha concluso Gardini - di leggere i documenti che erano stati secretati e che hanno assicurato saranno messi a disposizione".

 

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