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Processi lumaca: Strasburgo, passi avanti ma non basta

Bene in primo grado, ma preoccupa situazione Cassazione

Processi lumaca: Strasburgo, passi avanti ma non basta

Redazione Ansa

STRASBURGO - L'Italia "ha ottenuto risultanti incoraggianti" sul fronte della diminuzione dei tempi dei processi civili in primo grado e nella riduzione dell'arretrato, ma "desta preoccupazione il trend negativo osservato per i ricorsi in Cassazione sia rispetto al crescente numero di processi pendenti che alla loro durata". È quanto afferma il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa chiamato a sorvegliare come gli Stati membri ottemperano alle condanne emesse dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il comitato dei ministri, visti i passi avanti compiuti dall'Italia per ridurre i tempi e l'arretrato dei processi civili in primo grado ha deciso di chiudere la propria supervisione sull'esecuzione di 1.723 fascicoli, tutti frutto di condanne pronunciate dalla Corte di Strasburgo sin dal 1996.

 

Nella decisione il comitato dei ministri segnala tuttavia che il problema non è risolto e continuerà ad essere seguito attraverso la supervisione di altri casi ancora pendenti. Per questo il comitato dei ministri invita anche le autorità a "continuare a monitorare con attenzione l'impatto delle misure adottate in modo da consolidare i risultati e ridurre ulteriormente la durata dei processi civili". Inoltre chiede "ulteriori sforzi per eliminare completamente l'arretrato" invitando l'Italia a fornire informazioni aggiornate sui progressi fatti". Infine "notando con preoccupazione il trend negativo registrato per i ricorsi in Cassazione sia rispetto al crescente numero di processi pendenti che alla loro durata" invita le autorità a fornire, il prima possibile, un'analisi della situazione, basata su statistiche complete e aggiornate, in particolare per quanto riguarda le Corti d'Appello e la Cassazione.

 

 

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