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Ue-Africa: Tajani, agire prima che sia troppo tardi

Necessario mettere in campo un nuovo piano Marshall

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Negli ultimi anni non vi è stata sufficiente consapevolezza sul fatto che i problemi dell'Africa sono i problemi dell'Europa. Non è solo la geografia a legarci, ma comuni interessi strategici, grandi sfide e opportunità da affrontare insieme. E' giunto il momento di mettere l'Africa in cima all'agenda dell'Unione". Così il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani ha sottolineato la necessità di rilanciare il partenariato Ue-Africa in occasione dell'avvio della settimana che il Pe dedicata ai rapporti bilaterali in vista del vertice che si terrà ad Abidjan.

 

L'appuntamento principale è fissato per domani, quando si svolgerà la conferenza di alto livello a cui interverranno, oltre a Tajani, il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, l'Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza comune, Federica Mogherini, il presidente del Parlamento Panafricano, Roger Nkodo Dang, il presidente della Banca europea per gli investimenti, Werner Hoyer, il vicepresidente della Commissione europea, Andrus Ansip, il ministro degli Esteri del Mali, Abdoulaye Diop, i commissari europei Günther Oettinger, Karmenu Vella, Neven Mimica e Mariya Gabriel, e i Commissari dell'Unione Africana Amani Abou-Zeid, Albert Muchanga e Josefa Leonel Correa Sacko.

 

"La settimana dell'Africa - ha osservato Tajani - conferma il ruolo centrale che il Parlamento europeo intende svolgere nel definire un nuovo partenariato Ue - Africa. Dobbiamo guardare ai giovani africani. Coinvolgerli in un progetto che metta in campo strumenti efficaci per dare loro vere prospettive e la speranza di costruire un futuro di stabilità, sicurezza e prosperità, nella loro terra. Se falliremo, non saranno decine di migliaia, ma milioni coloro che, nei prossimi anni, cercheranno con ogni mezzo una vita migliore in Europa. E' necessario agire ora, prima che sia troppo tardi, con un'Unione capace di parlare con una voce unica". "Dobbiamo trovare il consenso politico per un cambiamento radicale della nostra azione in Africa, a cominciare da un bilancio pluriennale dotato di risorse adeguate", ha aggiunto il presidente del Pe.

 

"Penso ad un piano Marshall, in grado di attirare investimenti per centinaia di miliardi e sostenere la transizione del continente verso una base manifatturiera sostenibile, un'agricoltura moderna, infrastrutture di rete. Grazie a questi investimenti - ha concluso - con un partenariato tra pari che coinvolga settore privato e società civile, possiamo promuovere una vera diplomazia economica, trasferire tecnologie, saper fare industriale, formazione professionale, contribuendo a creare un contesto favorevole all'imprenditoria".

 

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