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Ue, Bulgaria e Romania ancora indietro su raccomandazioni

Ritardi su giustizia e corruzione. Timmermans, no marcia indietro

Il premier bulgaro Boyko Borisov

Redazione Ansa

BRUXELLES - Bulgaria e Romania hanno ancora "molto lavoro da fare" per rispettare gli impegni richiesti da Bruxelles in materia di giustizia, lotta contro la corruzione e, nel caso della Bulgaria, contrasto alla criminalità organizzata. La Commissione europea ha pubblicato ieri le sue ultime relazioni nell'ambito del meccanismo di cooperazione e di verifica previsto al momento dell'adesione dei due Paesi nel 2007.

 

In Bulgaria, si legge nella relazione, "nessuno degli standard è stato soddisfatto": "l'incertezza politica ha portato ad alcuni ritardi nell'implementazione delle riforme all'inizio di quest'anno. Da maggio il processo ha nuovamente preso slancio, anche se i risultati finali devono ancora essere visti, in particolare per quanto riguarda la riforma legislativa e la lotta alla corruzione".

 

Sul versante romeno, invece, alcune raccomandazioni sono state soddisfatte, ma si è verificato un "rallentamento" sulle altre, "con il rischio di riaprire alcune problematiche considerate chiuse nel gennaio 2017". In particolare, "fonte di preoccupazione" per Bruxelles è l'indipendenza giudiziaria di Bucharest. Nel gennaio 2017 la Commissione aveva individuato 17 raccomandazioni specifiche per la Bulgaria e 12 per la Romania. Una nuova valutazione è prevista per la fine del 2018. "Abbiamo visto progressi in molti settori, ma è necessario fare di più", ha detto il primo vice-presidente della Commissione, Frans Timmermans, chiedendo ai due governi di "di attuare tutte le riforme programmate ed evitare di fare marcia indietro".

 

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