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Cina: Parlamento Ue approva nuove norme antidumping

Relatore Cicu, Fi, tutelano industria e posti di lavoro

Cina: Parlamento Ue approva nuove norme antidumping

Redazione Ansa

STRASBURGO - Con 554 sì, 48 no e 80 astensioni il Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo le nuove norme antidumping della Ue, già oggetto di un accordo con il Consiglio. "Voglio sottolineare l'importanza strategica di questo voto", ha detto il relatore Salvatore Cicu (Fi), "con questo dossier andiamo ad utilizzare una nuova metodologia che tutelerà l'industria europea e ci consentirà di non perdere migliaia di posti di lavoro".

 

Le nuove norme non si applicheranno solo alla Cina. Addio alla lista dei Paesi non a economia di mercato e via libera a un nuovo arsenale europeo anti-dumping. L'obiettivo è quello di rafforzare la protezione dei posti di lavoro e dell'industria comunitaria contro le importazioni a basso costo provenienti da Paesi terzi dove lo stato interferisce pesantemente nell'economia nazionale. P

 

Per la prima volta a livello mondiale le imprese e le associazioni di categoria potranno chiedere misure anti-dumping basandosi anche su criteri sociali ed ambientali. Nel nuovo meccanismo, un ruolo centrale viene dato alla Commissione Ue, chiamata a monitorare la situazione nei Paesi esportatori e per settori economici. Sulla base di queste relazioni, le imprese europee potranno presentare i loro reclami. La procedura non prevede oneri supplementari per loro e, inoltre, vengono inseriti dei sistemi di assistenza per le pmi in modo da rendere più semplice la presentazione delle denunce. Tutte le parti interessate, compresi i sindacati, potranno contribuire alle decisioni riguardanti le misure di difesa commerciale.

 

"La nostra politica commerciale deve rafforzare la base industriale e creare occupazione in Europa. Le nuove misure anti-dumping, votate oggi a Strasburgo, vanno nella giusta direzione. Prevedono strumenti di difesa commerciale adeguati, introducendo anche criteri sociali ed ambientali e una chiara definizione delle distorsioni di mercato e dell'onere della prova". E' quanto afferma, in una nota, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

 

La nostra industria è leader in qualità e tecnologia - prosegue -. L'Europa ha tutto l'interesse a perseguire l'apertura dei mercati, a condizione che le regole siano uguali per tutti. Chi produce in Europa, rispettando norme e standard rigorosi, compresi quelli ambientali e sociali, deve essere protetto dalle pratiche commerciali scorrette e dalla concorrenza sleale dei Paesi terzi". Mi congratulo con il relatore Salvatore Cicu, e con gli altri membri della commissione parlamentare per il commercio estero - conclude Tajani -, per aver portato a compimento questo importante passo, che consente alla imprese di far valere le proprie ragioni senza oneri aggiuntivi e assicurando l'assistenza necessaria alle piccole e medie imprese".

 

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