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King, Italia esempio per l'Ue nella lotta al terrorismo

Bene legge de-radicalizzazione, città guidino progetti

King, Italia esempio per l'Ue nella lotta al terrorismo

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Italia può essere un "esempio" nella lotta al terrorismo e nella sfida alla deradicalizzazione per l'Europa. E' il messaggio lanciato durante un'intervista all'ANSA dal commissario Ue all'Unione per la sicurezza Julian King, alla vigilia del G7 a Ischia dove auspica di "avere l'opportunità di parlare dell'esempio dell'Italia", in particolare per quanto riguarda la nuova legge sulla "sfida comune dell'affrontare la radicalizzazione". Ci sono infatti, secondo il commissario, "una serie di aree in cui sicuramente possiamo imparare da quegli stati membri che hanno avuto un'esperienza storica nell'avere a che fare o direttamente con il terrorismo o con organizzazioni criminali molto serie le cui azioni sfociano nella violenza". L'Italia rientra quindi in entrambe le categorie, con il terrorismo negli anni Settanta-Ottanta e la lotta alla mafia.

 

"La voce" di questi Paesi come l'Italia, ma anche la Spagna o la Gran Bretagna, "in questo dibattito è molto importante", per questo, ha invitato King, "li incoraggio a condividere la loro esperienza, anche se si tratta" rispetto a oggi con l'Isis "di un tipo di terrore o di organizzazione criminale completamente diverso". In particolare "è molto importante" l'esperienza maturata nel "lavorare in modo coordinato tra i diversi organismi delle forze dell'ordine". In Italia inoltre, ha sottolineato il commissario Ue, c'è "un dibattito molto interessante e avanzato sull'affrontare la radicalizzazione, di cui la proposta di legge sulla deradicalizzazione ne è l'ultima manifestazione". L'aspetto innovativo della legislazione italiana, spiega King, è che questa evidenzia la "necessità di formare un ampio corpo di diversi settori coinvolti" e "in modo integrato", quindi non solo le forze dell'ordine ma anche scuole, carceri e così via.

 

Perché una delle sfide maggiori sarà il reinserimento nella società di chi rientra in Europa dalla Siria, non solo i 'foreign fighters' ma soprattutto "i non combattenti come donne e bambini", avverte King. Sono circa "8mila", ha ricordato il commissario, le persone segnalate a Europol che potrebbero rientrare in Europa ma "non credo vedremo una grossa ondata" dopo la presa di Raqqa. Però "anche se sconfiggiamo il Califfato sul terreno, questa non è la fine dell'Isis" in quanto hanno "creato un franchising online che è molto potente per la radicalizzazione dei giovani più vulnerabili", e che continuerà.

 

Questa è infatti la vera "grande sfida sociale e per la sicurezza" che incombe sull'Ue, secondo il commissario britannico. E' quindi "molto importante ascoltare la voce degli stati membri che per ragioni diverse sono alle prese con questo problema in modo avanzato". Ed è in quest'ottica che King spinge perché le città italiane come le 9 che a fine settembre hanno firmato la Dichiarazione di Nizza (Torino, Genova, Milano, Venezia, Firenze, Cuneo, Sorrento, Sanremo, Ventimiglia), partecipino ai progetti europei da 100 milioni di euro per le 'Urban Innovative Actions'. Questi, annunciati con il pacchetto odierno anti-terrorismo e i cui bandi verranno lanciati l'anno prossimo, mirano a sostenere i centri urbani negli investimenti sulla sicurezza. "Spero che prendano un ruolo di guida in questo lavoro", ha sottolineato il commissario.

 

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