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Russia: Corte Strasburgo critica condanna Navalny del 2014

'Decisione tribunali nazionali arbitraria e irragionevole'

Alexey Navalny

Redazione Ansa

STRASBURGO - La decisione dei tribunali russi di condannare nel 2014 il leader dell'opposizione Aleksey Navalny e suo fratello Oleg, un imprenditore, per frode e riciclaggio di denaro è stata "arbitraria e irragionevole". A stabilirlo, in una sentenza che diverrà definitiva tra 3 mesi se le parti non faranno ricorso, è la Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha condannato per la seconda volta Mosca per i processi intentati contro Navalny.

 

La Corte di Strasburgo ha stabilito che Mosca deve ai fratelli 10mila euro ciascuno per danni morali. Nella sentenza i giudici affermano in particolare che i tribunali russi, nel determinare le accuse a carico dei due fratelli, "hanno interpretato in modo estensivo e imprevedibile il reato di frode commerciale previsto dal codice penale russo a detrimento dei due uomini". La Corte argomenta quindi "che era imprevedibile che la condotta commerciale dei fratelli avrebbe costituito una frode e che di conseguenza era altrettanto imprevedibile che i profitti provenienti dalle loro attività commerciali potessero essere considerati profitti generati da atti criminali il cui uso poteva costituire riciclaggio di denaro".

 

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