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Migranti: fonti, giugno 2018 ultima scadenza riforma Dublino

Presidenza Ue, presto proposta. Ma in bozza vertice nessuna data

Migranti: fonti, giugno 2018 ultima scadenza riforma Dublino

Redazione Ansa

BRUXELLES - La riforma del regolamento di Dublino è bloccata per i veti incrociati tra gli stati membri ed è "la principale minaccia per l'unità" della Ue, ma "è il momento di fissare una scadenza" per trovare un compromesso e "maggio o giugno del 2018 deve essere il momento" per arrivare all'accordo, a favore del quale "tutti devono dimostrare volontà di trovare un compromesso". Lo indica un alto funzionario europeo in un briefing tenuto a due giorni dal vertice che ha il tema dell' immigrazione all'ordine del giorno nella prima giornata.

 

I leader valuteranno i progressi fatti nella riduzione dei flussi lungo la rotta del Mediterraneo centrale e sarà sottolineato che negli ultimi tre mesi c'è stato un calo del 64% di arrivi, rispetto allo stesso periodo del 2016. Inoltre dibatteranno il finanziamento futuro del Trust Fund per l'Africa sul quale però, indicano le fonti, "il contributo degli stati membri non è sufficiente" perché - nelle consultazioni avute dal presidente Donald Tusk con tutte le capitali - "non c'è abbastanza fiducia che sia lo strumento giusto".

 

La presidenza estone di turno dell'Ue "presenterà presto la sua proposta sulla riforma del regolamento di Dublino". Lo ha annunciato il viceministro estone agli Affari europei Matti Maasikas. Sulla riforma del regolamento di Dublino, la bozza del vertice europeo di questa settimana, si mantiene sul generico, senza fissare scadenze per l'accordo. Nel documento si richiama "ad un'ulteriore convergenza verso un accordo" sulla riforma del Sistema comune d'asilo "che raggiunga il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà, ed assicuri resilienza per le crisi future, in linea con le conclusioni di giugno", (dove già non si fissavano scadenze).

 

Quanto alla modifica del Codice delle frontiere Schengen, "il Consiglio ribadisce il suo impegno per il sistema Schengen ed esprime la sua intenzione di "tornare a Schengen" il prima possibile, prendendo al tempo stesso in piena considerazione i proporzionati interessi di sicurezza degli Stati membri". La Commissione Ue di recente ha presentato una proposta di revisione del Codice - sollecitata da Francia e Germania - con la possibilità di introdurre i controlli alle frontiere interne, per motivi di sicurezza, fino a tre anni.

 

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