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Parte confronto su superministro economia Ue, ma Ecofin diviso

Padoan spinge, Dijsselbloem frena. Moscovici si autocandida

Pierre Moscovici

Redazione Ansa

TALLINN - L'Unione economica e monetaria deve certamente andare verso una maggiore integrazione, ma la proposta di creare un superministro Ue non convince l'Ecofin che quella sia la strada maestra per arrivare in fretta alla meta. L'idea rilanciata dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione può contare sul sostegno aperto del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, ma raccoglie lo scetticismo di molti altri, dal presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem alla presidenza estone dell'Ue. Ma nel frattempo, il commissario agli affari economici Pierre Moscovici si autocandida già per il posto.

Per Padoan il discorso di Juncker "è molto importante" e "sicuramente coglie nei fatti molte delle idee che l'Italia aveva già avanzato. Quindi noi lo sosteniamo". In particolare, il superministro può dare "l'accelerazione più efficace" di altre proposte. E "visto che l'economia sta dando risultati importanti", non bisogna lasciarsi sfuggire questo momento per pensare al rafforzamento dell'architettura istituzionale". Anche un altro ministro di peso, il francese Bruno Le Maire, concorda con Padoan sulla congiuntura giusta per accelerare l'integrazione della Ue. Vedendone anche un altro motivo: Francia e Germania, "i due Paesi più importanti", avranno nuove maggioranze a partire dall'autunno che potranno spingere sul tema. Sembra sempre più evidente, però, che le idee che promuoveranno saranno diverse da quelle di Juncker.

"Siamo all'inizio del dibattito, ogni idea è benvenuta. Il discorso di Juncker ha molte proposte interessanti, tutti sono liberi di esprimere le proprie visioni sul futuro", ha sottolineato Le Maire. Annunciando poi che Macron farà "un discorso importante" alla fine di settembre, proprio sul futuro della Ue e dell'Eurozona". E dopo potrà partire il dibattito, con l'idea di raggiungere un consenso su come procedere "tra qualche mese". Il presidente dell'Eurogruppo è più scettico, e invita a discutere cambiando prospettiva: "Invece di parlare del lato istituzionale, parliamo di cosa manca nell'unione monetaria, in termini di resilienza, competitività, solidarietà, dovremmo cominciare parlando di quali sono i problemi, e poi finire con il dibattito istituzionale". E' anche la posizione dell'Estonia, che aveva messo in agenda un tema più concreto, cioè i legami tra riforme e bilancio, con tanto di 'condizionalità' sui fondi per chi non si applica.

L'unico che sostiene la necessità a tutti i costi di creare il superministro, è Moscovici. "Bisogna accrescere il controllo democratico sull'Eurogruppo", ha sostenuto davanti a uno scettico Dijsselbloem, che non vede tale deficit considerato che i ministri sono eletti dai cittadini. Ma per il commissario, un superministro capo dell'Eurogruppo e vicepresidente della Commissione, sarebbe controllato anche dal Parlamento Ue e dunque dagli elettori. E già si vede bene nella parte: "Ho caratteristiche che pochi hanno", ha detto elencando il suo CV. Anche il cammino della web tax, spinta da Francia, Italia, Germania e Spagna, non sarà facile. I ministri ne discuteranno nella seconda giornata di lavori, ma sottotraccia già si registrano malumori di Paesi come Irlanda e Lussemburgo. L'obiettivo è comunque passare la palla ai leader Ue nel summit del digitale a Tallinn il 29 settembre, dove la Commissione si presenterà con diverse proposte.

 

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