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Banche Venete: Vestager, regole Ue non aggirate

Strumenti che abbiamo lasciano spazio a differenze

Banche Venete: Vestager, regole Ue non aggirate

Redazione Ansa

BRUXELLES - La decisione sulle banche venete "non ha aggirato le regole", ma "il set di regole che abbiamo lascia spazio alle differenze" dei diversi sistemi bancari. E la Commissione è autorizzata dal legislatore a "usare le regole per rendere il sistema stabile e servire il resto dell'economia": lo ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager rispondendo a una domanda sulle banche venete. La Vestager ha spiegato di non vedere "gli ultimi casi come una variazione sull'Unione bancaria in quanto tale", ma piuttosto come la dimostrazione che ci si trova nella fase in cui si definiscono le "nuances" del set di regole a disposizione. Quando sono state approvate le regole dell'Unione bancaria, ha spiegato, "non ho avuto la sensazione che dal giorno dopo tutto avrebbe funzionato allo stesso modo" per tutti. "Al contrario, dalle discussioni che hanno accompagnato l'approvazione delle regole c'era la sensazione che questo quadro fosse necessario, ma che ci fosse anche spazio per le differenze". Perché "il sistema bancario europeo non diventerà 'Il' sistema bancario europeo in una notte, richiederà molto tempo, perché ci sono storie nazionali differenti, strutture differenti, differenti livelli di concentrazione e questa cosa deve essere riflessa nelle regole". "Ovviamente - ha aggiunto - è mia responsabilità che quando vengono dati gli aiuti di Stato si faccia seguendo le regole, e questo copre i casi recenti".

 

Tornando alla soluzione trovata per le due venete, "è questione di aiuti per la liquidazione, le due banche spariranno, saranno integrate in Intesa, le filiali spariranno. Le conseguenze positive di come è stato gestito dalle autorità italiane sono che lo staff sarà trasferito, e che i clienti retail manterranno le loro linee di credito aperte e possono andare avanti con i loro business" Era questa, ha spiegato, la responsabilità delle autorità italiane, cioè agire per i clienti delle banche "quando hanno visto che l'SRB ha deciso che non c'erano motivazioni europee per prendere il caso". Invece le autorità italiane "hanno riconosciuto che c'era una motivazione regionale per dare aiuti alla liquidazione per preservare il valore che c'era nelle banche e per assicurarsi che i clienti potessero andare avanti con i loro business". "Quello che stiamo facendo - ha concluso - è usare il nostro set di regole. Queste regole che abbiamo lasciano spazio agli Stati e alle differenze che ci sono nelle leggi sul fallimento tra i diversi Stati".

 

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