Ue: Gozi, no fondi coesione a chi non rispetta stato diritto

LUSSEMBURGO - "Per noi è inaccettabile che i fondi di coesione in futuro vengano dati a paesi che violano lo stato di diritto, che violano i diritti fondamentali o che non adempiono i loro obblighi in materia di immigrazione". Lo ha dichiarato il sottosegretario agli affari europei, Sandro Gozi, a margine del Consiglio Affari generali, annunciando che nell'incontro a 27 con il Commissario Oettinger sul prossimo bilancio pluriennale europeo l'Italia ha posto "nuove condizioni". Che di fatto suonano come un chiaro avvertimento ai paesi dell'est che dicono no alle ricollocazioni e sono sotto la lente di Bruxelles per lo stato di diritto, come Polonia e Ungheria. "Per noi - ha affermato Gozi - la nuova condizionalità che va introdotta è il rispetto dello stato di diritto, dei diritti fondamentali e degli obblighi in materia di immigrazione". Il negoziato sul prossimo bilancio pluriennale "entrerà nel vivo nel 2018" dopo che sarà chiarita la posizione del Regno Unito sui contributi finanziari nell'ambito del negoziato per la Brexit.

"Noi riteniamo - ha argomentato Gozi - che il bilancio non deve essere guardando allo specchietto retrovisore, ma guardando alle nuove sfide. Che sono quelle della Dichiarazione di Roma: l'Europa sociale, l'Europa della difesa e della sicurezza, l'Europa degli investimenti, l'Europa che dà più opportunità ai giovani. Questi sono i nuovi beni pubblici europei che il bilancio post-2020 deve assicurare".