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L'Ue tenta il giro di vite sulla concorrenza sleale delle compagnie aeree

Sanzioni alle compagnie extra-europee, ma non si toccano gli accordi bilaterali

L'Unione europea tenta il giro vite su concorrenza sleale compagnie aeree

Redazione Ansa

BRUXELLES - Stop alla concorrenza sleale delle compagnie aeree non europee che ricevono sussidi e agevolazioni dai propri governi, quando questa danneggia i vettori Ue. E' il tentativo di giro di vite proposto oggi dalla Commissione Ue, che propone sanzioni e misure compensatorie in caso di danni dimostrabili, ma che non tocca gli accordi bilaterali tra gli stati membri e i Paesi extra-Ue. La proposta di Bruxelles, arrivata un anno e mezzo dopo la comunicazione sull'aviazione, dovrà essere però discussa da Parlamento e Consiglio Ue, dove sono già stati annacquati i mandati negoziali per gli accordi di settore con le grandi regioni o Paesi tra cui Golfo, Turchia ed Est Asiatico.

 

In base alla nuova proposta, la Commissione in futuro potrà aprire un'indagine su base di un reclamo da parte delle compagnie aeree, degli stati membri o anche di sua iniziativa, oppure potrà decidere di non farlo se il ricorso si rivelasse infondato o se adottare misure andasse contro gli interessi Ue.

 

Bruxelles potrà quindi proporre misure compensatorie come penalità finanziarie o la sospensione di servizi e diritti (ma non quelli di traffico) solo se il danno a una o più compagnie aeree europee sia dimostrato a causa di pratiche sleali di Paesi terzi. "Non si tratta di una misura contro le compagnie aeree dei Paesi del Golfo", spesso accusati di fornire sussidi illegali a Qatar Airways, Emirates ed Ethiad, ha asserito una fonte Ue assicurando che non si tratta di una misura protezionistica in quanto "non siamo qui per proteggere compagnie aeree che non hanno un buon modello di business".

 

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