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Realacci, e-car non è più sogno e Italia c'è, a modo suo

Importante ruolo Enel con Fca indietro. Ue ne faccia asse futuro

Ermete Realacci all'evento di Enel

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'auto elettrica "non è più un sogno ma comincia a essere realtà", e "l'Italia c'è". Perché se "la politica in materia è ancora debole", è "molto importante che Enel accetti la sfida e spinga" quando "Fca non si è ancora mossa su questo terreno ed è indietro", di fronte comunque a una realtà italiana molto attiva. Chiave, però, è che l'Ue, "in procinto di darsi un indirizzo per i prossimi anni", faccia di questo "uno degli assi del futuro non solo per salvaguardare il clima e l'ambiente ma per essere competitivi in questa sfida economica". E' l'analisi del presidente della Fondazione Symbola e della commissione ambiente della Camera Ermete Realacci, in occasione della presentazione del volume realizzato insieme a Enel "100 Italian e-mobility stories".

 

"Le vendite delle auto elettriche sono aumentate in maniera fortissima" e soprattutto in quei Paesi che avranno una "grande domanda nei prossimi anni" come la Cina e l'India, che ha annunciato che, come l'Olanda, dal 2030 venderà solo e-car. E Tesla ha superato in borsa tutti i grandi costruttori auto, ricorda Realacci. Anche se c'è "ovviamente ancora molto da fare", soprattutto sul fronte ricerca e innovazione su ricariche, batterie e stoccaggio. Come dimostrano le 100 storie di eccellenza nel settore, c'è quindi una "maniera italiana di guardare al futuro" ma resta "molto importante che ci sia una sponda europea", avverte il presidente di Symbola.

 

L'integrazione recentemente avvenuta in Italia tra Assoelettrica e assoRinnovabili in Elettricità Futura, ha quindi ricordato Realacci, è un esempio virtuoso che dovrebbe essere seguito nel resto dell'Unione europea in quanto ha creato una nuova realtà per rispondere alle sfide del settore.

 

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