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Banche:rapporto Ue, aumento Npl in Italia per ripresa debole

Tra maggiori aumenti costi/reddito, profittabilità in calo

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 19 MAG - La media Ue degli Npl, i 'non-performing loans', continua nel suo trend di discesa, in calo di 10 punti base a 5,4% nel terzo trimestre 2016, ma il livello rimane alto in base agli standard storici e la sua diminuzione resta diseguale in Europa. In questo contesto, "in Italia l'aumento degli Npl è il risultato di una crescita economica fiacca e una debole ripresa post-crisi". E' quanto emerge dal rapporto annuale Commissione Ue-Bce sull'integrazione finanziaria europea, secondo cui uno degli effetti collaterali di "alti Npl" in Italia è che il credito concesso alle società non finanziarie "ha continuato a restringersi nonostante i bassi livelli dei tassi di interesse". Anche la profittabilità delle banche, nonostante qualche miglioramento, resta bassa a livello europeo. I ritorni sulle equity delle banche italiane, "nonostante ancora positivi, sono calati all'1,5%, tra le preoccupazioni sulla qualità degli asset". Anche i costi sono continuati ad aumentare per le banche europee nel corso del 2016, al punto che il rapporto costi/redditi è aumentato in 18 Paesi mentre è calato solo in 8.

E uno degli aumenti maggiori è stato registrato proprio in Italia, oltre che in Austria e a Cipro. Quindi, conclude il rapporto Ue-Bce, anche se ci sono segnali che la correlazione tra debito sovrano e banche si stia allentando, resta "essenziale il completamento dell'Unione bancaria" e "andare avanti sia con la riduzione dei rischi che con la condivisione dei rischi come un modo per rompere definitivamente i legami tra banche e debito". L'Italia, tra l'altro, ricorda il rapporto, è stata tra i 5 Paesi Ue (insieme a Spagna, Portogallo, Cipro, Lettonia e Slovenia) che tra il 2008 e il 2014 ha registrato l'aumento più elevato di debito pubblico detenuto dalle banche nazionali. (ANSA).

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