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Strasburgo, più strumenti contro traffico beni culturali

Creare osservatorio che vigili su rispetto impegni Stati

Redazione Ansa

(ANSA) - STRASBURGO, 28 APR - La nuova convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico illecito dei beni culturali, che prevede la creazione di specifici reati penali, non è sufficientemente forte per poter assicurare una reale protezione del patrimonio mondiale dalle minacce crescenti che corre, anche a causa dell'uso che ne fanno i gruppi terroristi per finanziarsi. Lo afferma l'assemblea parlamentare dell'organizzazione paneuropea.

Oggi è stato votato un rapporto in cui propone una serie di emendamenti al testo originale per rimediare alle debolezze riscontrate, compresa la creazione di un osservatorio che assicuri il rispetto degli impegni presi da parte degli Stati firmatari.

I parlamentari chiedono inoltre che dal testo della convenzione sia cancellato l'articolo che permette agli Stati di decidere di non sanzionare penalmente chi importa, sapendolo, beni rubati, beni sottratti con scavi autorizzati e non, o beni per cui uno Stato ha vietato l'esportazione. L'assemblea chiede inoltre che sia reintrodotto un articolo che preveda sanzioni penali per chi trasporta, trasferisce, tiene in un deposito o nasconde beni culturali sapendo che sono stati ottenuti, direttamente o indirettamente, attraverso atti illeciti.

Nel rapporto si chiede anche che un'organsmo predisposto appositamente, per esepio un'osservatorio, tenga un registro di tutte le persone incriminate per i reati previsti dalla convenzione commessi negli Stati firmatari del testo.(ANSA) Leggi l'articolo completo su ANSA.it