Rubriche

Emergenza beni culturali 'insanguinati' su tavolo G7 cultura

Consiglio d'Europa con Franceschini per combattere fenomeno

Emergenza beni culturali 'insanguinati' su tavolo G7 cultura

Redazione Ansa

STRASBURGO - Servono regole comune per combattere il traffico di opere d'arte, ancor più nel momento in cui questo viene utilizzato per finanziare il terrorismo. E' il messaggio che il segretario generale del Consiglio d'Europa Thorbjorn Jagland lancia all'ANSA in vista della sua partecipazione domani e dopodomani alla ministeriale del G7 della cultura a Firenze. "Il traffico illecito delle opere d'arte è un grande problema che oggi è ancora più pressante a causa della distruzione del patrimonio culturale dell'umanità da parte di gruppi terroristi, e il fatto che questi gruppi usino il traffico d'arte per finanziarsi", spiega Jagland. Per questo "è giunto il momento di creare standard legali a livello europeo che possano diventare globali per combattere questo tipo di crimini, incluso il traffico di quelle definite 'antichità insanguinate', riprendendo il concetto dei 'diamanti insanguinati'", sottolinea il segretario generale, che a Firenze presenterà la convenzione per combattere il fenomeno ora in via di finalizzazione da parte del Consiglio d'Europa.

 

"So che l'Italia ha una legislazione ben sviluppata sulla materia, ma il problema è che altri paesi non ce l'hanno e quindi i trafficanti possono utilizzare queste deficienze a loro vantaggio", evidenzia Jagland. Il trattato in via di preparazione del Consiglio d'Europa permetterebbe così di colmare questa lacuna e facilitare la cooperazione tra i Paesi. Si tratterebbe, quindi, del primo trattato internazionale a permettere di criminalizzare tutte le attività connesse con il traffico illecito d'arte: non solo chi trafuga, trasporta e vende questi oggetti, ma anche chi li acquista. "Ringrazio il ministro Franceschini per l'aiuto che ci offre nell'attirare l'attenzione sulla futura convenzione del Consiglio d'Europa per la difesa del patrimonio culturale anche in Paesi come il Giappone e gli Stati Uniti che non sono membri dell'organizzazione ma che come altri potranno ratificarlo", conclude Jagland.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it