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Migranti: Austria, iniziamo relocation da Italia-Grecia

Avramopoulos, basta con le scuse. Malta, ancora molto da fare

Migranti: Austria, iniziamo relocation da Italia-Grecia

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il ministro dell'Interno austriaco Wolfgang Sobotka ha annunciato che il suo Paese inizierà con i ricollocamenti dei richiedenti asilo da Italia e Grecia, anche se per obbligo e non per convinzione. Lo ha detto entrando al consiglio Ue. "Avviamo il processo", ha detto Sobotka, anche perché non ci sono le condizioni per avere un'estensione della deroga ai trasferimenti concessa a Vienna, e perché deve essere rispettata la decisione legale del Consiglio europeo. "Personalmente - ha aggiunto Sobotka - non sono d'accordo col meccanismo della redistribuzione dei richiedenti asilo, perché ritengo che costituisca un fattore di attrazione" per l'immigrazione illegale. Nei giorni scorsi il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil (Spo) aveva dichiarato di essere contrario all'accoglienza di profughi dall'Italia in Austria.

 

"Basta con le scuse sui ricollocamenti. E' il momento che tutti gli Stati membri facciano ciò che devono entro fine settembre". Così il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos arrivando alla riunione dei ministri degli Interni Ue. La politica della 'relocation', che continua a non dare i risultati sperati, e la discussione sulla revisione del regolamento di Dublino che procede con grande difficoltà, sono i due punti più spinosi in agenda. "Due giorni dopo la dichiarazione dei leader europei a Roma - avverte Avramopoulos - è molto chiaro che se vogliamo gestire le migrazioni in modo efficace dobbiamo lavorare tutti assieme".

 

"C'è ancora molto da fare sui ricollocamenti. Oggi vedremo come continuare ad aiutare Italia e Grecia". Così il ministro dell'Interno maltese Carmelo Abela (presidenza di turno) al suo ingresso al consiglio Ue. Abela ha ricordato che la riforma del sistema comune di asilo (di cui è parte integrante il regolamento di Dublino) "è una priorità per la presidenza maltese". 

 

Nel contesto del dossier sulla migrazione "oggi rivolgeremo un nuovo appello alla solidarietà: dopo la dichiarazione di Roma bisogna dimostrare che siamo capaci di dare concretezza a questa parola". Così il ministro degli Esteri e per la Migrazione del Lussemburgo Jean Asselborn al suo arrivo al consiglio Ue. Quanto alla politica dei rimpatri (anche questa in discussione oggi, dopo il piano d'azione presentato dalla Commissione europea nelle settimane scorse) "credo che debba essere vista nella dimensione europea, non soltanto nazionale", afferma Asselborn. "Per quanto mi riguarda - aggiunge - sono per la politica del 'dare di più a chi fa di più', e cioè bisogna sostenere di più i Paesi Terzi che fanno più sforzi" per collaborare con l'Europa.

 

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