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Polonia minaccia di non firmare dichiarazione Roma

Juncker fiducioso accordo a 27.Alfano,atteggiamento problematico

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Polonia potrebbe "non firmare" la dichiarazione dell'Ue adottata per i 60 anni dei Trattati di Roma, se questa non comprenderà le richieste di Varsavia, che riguardano quattro priorità. Lo ha detto oggi la premier polacca Beata Szydlo alla Tvn24. Si tratta dell'unità dell'Ue, la collaborazione fra Ue e Nato, il rafforzamento del ruolo dei parlamenti nazionali e una maggior coesione del mercato comune dell'Ue. Alla domanda se la dichiarazione di Roma potrebbe non essere firmata, Szydlo ha risposto: "Certo, se non ci sarà il consenso".

Il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, confermando il programma del presidente Jean Claude Juncker per la celebrazione del 60/o anniversario dei Trattati, ha affermato senza esitazioni che "sabato i 27 capi di stato e di governo ed i presidenti delle istituzioni europee firmeranno la Dichiarazione di Roma nella stessa sala in cui fu firmato il Trattato originale". Anche la Polonia, secondo il portavoce di Juncker, firmerà la dichiarazione finale.

"Dopo la rielezione di Tusk mi pare ci sia dalla Polonia un atteggiamento problematico verso l'Ue". Così il ministro degli Esteri Angelino Alfano commenta le parole della premier polacca che paventa la possibilità di non firmare la dichiarazione dei Trattati di Roma se non saranno rispettate 4 priorità chieste da Varsavia. "In queste ore si lavora per l'unità e l'unanimità", ha aggiunto auspicando "il Vertice di Roma sia una bella occasione perché tutti insieme si ricordi la pace, la prosperità e la libertà di questi decenni e al tempo stesso si individui una nuova missione per l'Europa".

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