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Etichetta energetica, accordo Ue per semplificazione

Dal 2020 'classi' da A a G per un mercato più trasparente

Redazione Ansa

BRUXELLES - Dal 2020 le etichette per l'efficienza energetica di frigoriferi, lavatrici, tv o lampade saranno più semplici, con la creazione di banche dati digitali che aiuteranno i consumatori a scegliere i nuovi prodotti e le autorità nazionali a vigilare sul mercato. E' il risultato dell'accordo tra le istituzioni europee sul nuovo regolamento sull'etichettatura energetica, arrivato la scorsa notte. Si tratta di un ritorno al passato, alla scala unica dalla A alla G con i colori a indicare il livello di consumi degli elettrodomestici, introdotta nel 1995. L'aumento generale dell'efficienza seguito al successo di quel tipo di etichettatura, aveva avuto come conseguenza una proliferazione di nuove classi di consumo e scale, in una vertigine di crocette (A+++, A+ giù fino a D, a volte anche E) che rendevano le indicazioni in etichetta sempre più difficili da decifrare. Per fare chiarezza non solo tornerà la scala unica A-G, ma saranno creati un registro digitale dei prodotti per migliorare le capacità di controllo delle autorità nazionali e una banca dati per i consumatori. "Le etichette potranno contenere un QR code per permettere l'immediato accesso al database anche attraverso un telefonino", ricorda in una nota il relatore per il Parlamento europeo Dario Tamburrano (M5S)."Diventerà così possibile - aggiunge Tamburrano - lo sviluppo di applicazioni che consentono agli acquirenti di fare confronti immediati fra i diversi modelli e di scegliere quello che offre il maggiore risparmio rispetto alle abitudini personali di impiego". La legislazione introduce inoltre disposizioni in materia di aggiornamenti software ed elettrodomestici "intelligenti", capaci cioè di attivarsi quando l'energia costa meno. La Beuc, cui fanno riferimento le organizzazioni dei consumatori europei, ha salutato l'accordo con favore ma contesta i tempi per l'entrata in vigore del nuovo regolamento, che ci sarà solo nel 2020. Per un'applicazione immediata delle nuove norme si erano battuti S&D e Verdi europei, soprattutto se si considera che per caldaie e scaldabagni si dovrà aspettare il 2030. A favore di un'estensione graduale degli obblighi di etichettatura per diversi tipi di elettrodomestici era invece il Ppe, che ha definito discutibile la necessità di una banca dati dei prodotti "centralizzata" a livello Ue.

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