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Trump: Ue, non discriminiamo nazionalità, razza o religione

Juncker, dobbiamo scegliere tra regressione e futuro

Jean-Claude Juncker

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Questa è l'Unione europea e noi non discriminiamo sulla base della nazionalità, della razza o della religione, non solo per l'asilo ma per qualsiasi altra nostra politica. La Commissione e il presidente Juncker hanno costantemente ribadito il nostro attaccamento a questi principi". Lo dichiara il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, ricordando che il presidente nel fine settimana sul Die Welt ha scritto: "Dobbiamo fare scelte sul mondo in cui vogliamo vivere. Dobbiamo scegliere tra isolazionismo, disuguaglianza ed egoismo nazionale da una parte e apertura, uguaglianza sociale e forte solidarietà dall'altra. Scegliere tra la regressione ed il futuro. E' difendendo l'apertura, l'uguaglianza sociale e la solidarietà che l'Europa può agire credibilmente sul palcoscenico mondiale".

 

Il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha rifiutato di commentare il lancio della petizione che in Gran Bretagna in 24 ore ha già raccolto quasi un milione di firme online per chiedere che sia vietato l'accesso a Donald Trump. "La Commissione non è nell'umore di fare commenti. Noi siamo impegnati a sviluppare le nostre politiche" ha detto Schinas specificando che "questo è il modo migliore per assicurare l'unità tra gli stati membri e il motivo per cui il resto del mondo vede l'Unione europea come un'ancora di stabilità".

 

"Gli Stati Uniti sono un partner strategico della Ue" visto che "la intensità delle relazioni sono importanti per la stabilità del mondo" e che "lo sono nel G7 e nel G20". "Quindi la questione non si pone". Così il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, risponde a chi chiede se la Ue possa considerare di rivedere il ruolo degli Usa in quanto partner strategico così come ha fatto nei confronti della Russia.

 

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