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Premio Sakharov alle due donne yazide, 'il mondo deve sapere'

Schulz, Corte penale internazionale faccia luce su reati Isis

Premio Sakharov alle due donne yazide, 'il mondo deve sapere'

Redazione Ansa

STRASBURGO - "Un riconoscimento che ci dà voce, il mondo deve sapere": sopravvissute all'orrore dell'Isis che le ha ridotte a schiave, torturate e violentate, le due attiviste yazide Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar hanno ricevuto oggi il premio Sakharov dalle mani del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. "La vostra battaglia è anche la nostra battaglia - ha assicurato Schulz -. La Corte penale internazionale deve fare luce sui reati perpetrati dallo Stato islamico".

 

Abbigliate con i loro vestiti tradizionali, serissime e sicure, le due donne hanno raccolto l'applauso di un emiciclo gremito a Strasburgo. "E' un premio prezioso per noi - ha detto Lamya Haji Bashar dal palco -, un riconoscimento per ogni ragazza finita schiava sessuale nelle mani dell'Isis, per qualsiasi persona al mondo vittima del terrorismo". La giovane, 18 anni, ha raccontato gli orrori vissuti tra i jihadisti, l'uccisione del padre, dei fratelli, delle donne più anziane; la sua vendita per quattro volte al mercato, le violenze, e poi la fuga per finire insieme a un'amica su una mina, che le ha tolto la vista a un occhio.

 

"Da secoli - ha raccontato - vivevamo fianco a fianco con arabi e musulmani. Quando è arrivato lo Stato islamico sono stati proprio i nostri vicini ad averci attaccato per primi. Vi chiedo di farci una promessa, che non permetterete mai più che qualcosa di simile si verifichi. Yazidi e cristiani hanno bisogno di protezione internazionale". "Gli yazidi sono vittime di un genocidio - ha aggiunto Nadia Murad, 21 anni -, solo voi avete sostenuto il nostro popolo. Guardiamo all'Europa come simbolo di umanità, deve rimanere un modello per il mondo".

 

 

 

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