Referendum: eurodeputati socialisti francesi, colpo duro a Ue

BRUXELLES/MADRID - "La vittoria del 'no' nel referendum italiano: un altro duro colpo alla Ue? ". Lo scrivono gli eurodeputati socialisti francesi in una nota in cui osservano che è stato respinto "un ambizioso programma di modernizzazione delle istituzioni italiane" perché "come spesso avviene in simili referendum dove la domanda è complessa, gli elettori hanno risposto a molte questioni, compresa quella che non era stata posta". Col risultato che "dopo questo no e le dimissioni di Renzi l'Italia potrebbe entrare in crisi, con un governo tecnico in attesa delle elezioni del 2018" e "nel frattempo la questione della solidità del sistema bancario italiano si riaprirà", scrivono gli europarlamentari socialisti transalpini. Una "prolungata incertezza", aggiungono, avrebbe come conseguenza quella di "mettere ancora una volta alla prova la solidità dell'Eurozona", con la differenza che "l'economia ed il debito italiani non sono quelli della Grecia". Quindi, "per gli eurodeputati socialisti e radicali francesI la priorità resta quella di finanziare davvero l'Unione bancaria, con la messa in atto di un sistema europeo di garanzia dei depositi, in grado di rafforzare l'Unione economica e monetaria". Di fronte al rischio che "l'Italia secondo alcuni dovrebbe uscire dalla Ue", i parlamentari concludono che "per superare questa prova l'Italia ha bisogno degli europei, così come noi abbiamo bisogno dell'Italia".

Podemos celebra la vittoria del 'no' - Si rallegra Podemos in Spagna dopo la vittoria del 'no' e la sconfitta di Matteo Renzi al referendum costituzionale in Italia. "Occorre ora costruire l'Europa della gente" ha reagito su twitter il numero due del partito viola Inigo Errejon. Il leader della sinistra di Unidos Podemos Alberto Garzon ha detto che sono stati frenati in Austria l'estrema destra e in Italia i piani di Renzi: "sono buone notizie, ma i problemi in Europa continuano". Un altro leader di Podemos Pablo Bustinduy ha scritto che "Renzi ha aperto altre urne in Europa, e di nuovo ha perso l'establishment di Bruxelles".