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Ue: studio, Pd in Europa è più a sinistra, Fi più al centro

VoteWatch-Elif Lab, analizzati voti Roma e Bruxelles su questioni 'chiave'

Ue: studio, Pd in Europa è più a sinistra, Fi più al centro

Redazione Ansa

BRUXELLES - Se a Roma il Partito democratico si è spostato più verso il centro, a Bruxelles è rimasta intatta la sua anima progressista. Forza Italia, invece, appare spostata molto più a destra in Italia di quanto non lo sia in Europa, dove nell'80% dei casi si trova d'accordo con il Nuovo centrodestra. È quanto emerge da un'analisi condotta da VoteWatch Europe ed Elif Lab che, a poche settimane dal referendum costituzionale, ha messo a confronto i comportamenti dei partiti italiani nei parlamenti di Roma e Bruxelles su 20 argomenti 'chiave' per comprendere quale potrebbe essere lo scenario politico italiano all'indomani del voto del 4 dicembre, qualunque sia il risultato.

 

Risulta così che gli europarlamentari Pd siano "molto progressisti per quanto riguarda l'ambiente e le questioni economiche e sociali" rispetto ai loro colleghi romani, mentre gli eurodeputati forzisti sono "più liberali sulle questioni economiche e moderatamente conservatori sulle questioni sociali" di quanto non lo siano i deputati italiani. I voti analizzati dallo studio vanno dall'aborto alle sanzioni economiche contro la Russia, dalle unioni civili al traffico di armi con l'Arabia saudita. Le differenze di comportamento fra l'Italia e l'Ue sono dovute al fatto che nel Parlamento europeo "non c'è un marcata differenziazione tra maggioranza e opposizione" e "i gruppi politici formano le coalizioni in base alle singole questioni che si presentano di volta in volta", spiegano gli autori del report.

 

Nell'esercizio di comparazione "la prima differenza che balza all'occhio è la divergenza tra le posizioni di Forza Italia e Area Popolare (Ncd-Udc)", entrambi membri del Ppe nel Parlamento europeo e per questo, a differenza di quanto accade in Italia, nell'80% dei casi analizzati hanno votato nello stesso modo. Forza Italia e Lega, invece, se in Italia si trovano d'accordo sul 65% delle questioni "chiave", in Europa lo sono solo sul 30%. Ad esempio, Fi a Roma si è detta favorevole all'abolizione delle sanzioni alla Russia, mentre in Europa ha votato il contrario. Per quanto riguarda il Pd, gli europarlamentari tendono "spesso a votare contro politiche controverse e poco popolari", come il rinnovo delle sanzioni a Mosca, mentre a Roma i deputati "sono più favorevoli a queste politiche". Emerge così un Pd che in Europa è molto più vicino alla sinistra e al Movimento 5 Stelle rispetto a quanto non lo sia con Area popolare, suo alleato di governo in Italia.

 

M5S e Lega Nord risultano essere i partiti più coerenti. "Questo fenomeno può essere spiegato dalle posizioni più radicali adottate da questi partiti politici rispetto alle forze centriste. Di conseguenza, sarebbe più rischioso, per i loro europarlamentari, adottare delle posizioni che possano in qualche modo contraddire quello che i loro partiti sbandierano in Italia", sostengono gli autori dello studio.

 

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