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Migranti: Tajani (Ppe), senza solidarietà Ue crisi non ha soluzione

Ppe a Venezia per 'Costruire pace e sicurezza' con dialogo

Ppe a Venezia per 'Costruire pace e sicurezza' con dialogo

Redazione Ansa

VENEZIA - "L'Ue è stata matrigna nei confronti dell'Italia, della Grecia, di Malta, dei Paesi del sud, e adesso anche nei confronti della Germania, perché non tutti hanno avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità per affrontare una situazione di emergenza. Se manca la solidarietà da parte dei Paesi del nord, sarà difficile affrontare il tema dell'immigrazione". Lo ha detto il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a margine della 19/a edizione del Gruppo Ppe per il dialogo interreligioso dal titolo 'Costruire la pace e la sicurezza in Europa', che si è chiuso venerdì a Venezia. "Dalla Commissione europea sono state prese buone decisioni - ha aggiunto Tajani - peccato che gli Stati membri non le abbiano applicate, come quella della ripartizione dei rifugiati".

 

"Non possiamo dimenticare cosa succede ad Aleppo, non possiamo non ascoltare il grido di dolore dei bambini di Aleppo che muoiono senza sapere il perché". Ha detto il vicepresidente del Parlamento europeo aprendo la seconda giornata del convegno del Ppe. "Il dialogo deve servire a salvare queste vite umane", ha spiegato Tajani annunciando che si sta organizzando un collegamento via Skype dei bambini delle scuole di Aleppo con Bruxelles "perché possano direttamente raccontare all'Europa quello che accade nella loro città e la loro voglia di pace". "Nei loro disegni - ha proseguito - ci sono morti, sangue, bambini che piangono. Non possiamo non impegnarci a garantire il futuro a questi bambini. Sono il futuro della Siria, il futuro del Medio Oriente".

 

"Quel che accade da Lesbo a Lampedusa, da Dadaab a Calais, da Mosul a Parigi, da Istanbul a Tel Aviv, non può più lasciarci indifferenti perché bussa con forza alle nostre porte ormai, e scuote nel profondo le coscienze degli uomini di buona volontà, siano essi impegnati nel campo della religione e della politica". Ha detto Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc ed europarlamentare, aprendo il convegno a Venezia. Presenti i rappresentanti delle tre religioni monoteiste, alcuni originari proprio da Siria e Iraq che hanno portato le loro testimonianze sulle guerra e il terrorismo.

 

Il dialogo tra religioni e culture diverse "qui funziona, ma poi dobbiamo tradurre questi principi in fatti concreti", ha spiegato Cesa. E in particolare, "rafforzando la politica di vicinato e la politica di sicurezza con un esercito comune e un comune controllo delle frontiere esterne". Temi su cui, ha sottolineato, "finalmente l'Europa sta facendo un piccolo passo avanti" per affrontare le crisi attuali. "La comunità internazionale, e in particolare l'Europa, sembra oggi molto più concentrata a gestire le conseguenze di quei conflitti, che a trovare soluzioni per la situazione che ne è all'origine", ha detto anche Elisabetta Gardini (Ppe-Fi), riferendosi alla crisi migratoria e ribadendo la necessità di "ascoltare per poi riportare nelle istituzioni la voce diretta di questi testimoni".

 

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