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Ue: Bresso-Brok, rilanciare Europa ma no a riapertura trattati

Verhofstadt su Brexit, dare status associazione a Paesi non Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Se l'Ue oggi si fermasse a riflettere su se stessa avviando la scrittura di un nuovo trattato, le crisi nel frattempo andrebbero avanti e rischieremmo di perdere" le sfide, occorre quindi rilanciare l'Unione sfruttando "l'intero potenziale" degli attuali trattati comunitari. Questa la posizione condivisa dagli europarlamentari Elmar Brok (Ppe) e Mercedes Bresso (S&D), che insieme stanno lavorando a una bozza di risoluzione sul futuro dell'Ue.

 

Secondo gli europarlamentari, occorre, ad esempio, favorire il metodo comunitario a quello intergovernativo "perché la democrazia è votare a maggioranza e neanche una riunione di condominio riesce a realizzare qualcosa all'unanimità", rendendo pubbliche le sedute del Consiglio dei ministri Ue, ma anche creare un Ministero europeo delle finanze e una fiscalità comune. "Ogni qualvolta l'Ue si è aperta a un nuovo periodo di crescita economica è stato dopo una crisi decisiva in termini d'integrazione", ha dichiarato durante un convegno sul futuro dell'Ue il capogruppo dei liberali Guy Verhofstadt, che sta lavorando a una seconda relazione sul futuro dell'Unione. In totale, l'Europarlamento sta elaborando quattro documenti che, nelle sue intenzioni, dovrebbero servire da base a un rilancio del progetto comunitario.

 

Sulla Brexit Verhofstadt, che per il Parlamento Ue è capo negoziatore, chiede di tornare alla "proposta dei nostri padri fondatori: concedere lo status di associazione a Paesi fuori dall'Ue, che però non sia solo un accordo di libero scambio ma che permetta loro di dire la propria anche su questioni come affari esteri e sicurezza". "Non possiamo permetterci di stare in ballo per troppo tempo, due anni dovranno bastare" ha aggiunto Bresso. Bisogna pensare non solo a cosa non va in Europa, ma a quali sono "le alternative alla sua mancanza", ha fatto eco il tedesco Brok. "Nel mio paese ce lo siamo chiesti e abbiamo capito che non conviene uscire dall'Ue".

 

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