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Banche: regole Ue stipendi manager complesse, al via revisione

Limiti efficaci ma troppo onerosi per istituti più piccoli

Banche: regole Ue stipendi manager complesse, al via revisione

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione Ue si avvia a rivedere le regole sulla remunerazione dei banchieri e dei manager delle società d'investimento. In un rapporto pubblicato oggi, spiega che i limiti imposti con le norme approvate nel 2014, che mettevano anche un tetto agli stipendi, sono stati "efficaci per ridurre comportamenti eccessivamente rischiosi e troppo a breve termine", cioè hanno servito lo scopo che erano fissate all'indomani della crisi finanziaria. Ma, allo stesso tempo, "alcune regole possono essere troppo onerose e costose da applicare, rispetto ai loro benefici prudenziali". Questo vale, in particolare, per le istituzioni piccole e non complesse, o agli staff con bassi livelli di retribuzione variabile. O anche quando tali istituzioni usano le azioni per remunerare i dipendenti.

 

Le regole del 2014 prevedono che la quota variabile della remunerazione dei manager non possa essere superiore a quella fissa. La variabile può essere aumentata, fino al doppio della fissa, solo con il via libera del 66% degli azionisti con in mano almeno la metà delle azioni, oppure con il 75% dei voti se manca il quorum. Inoltre, fino al 25% della remunerazione variabile deve essere costituita da strumenti finanziari a lungo periodo (almeno a cinque anni). Ma, alla luce della nuova analisi, Bruxelles farà uno studio d'impatto che "guarderà a possibili chiarimenti delle regole e della loro applicazione alle istituzioni più piccole e meno complesse". Questo esercizio sarà parte della più ampia revisione della direttiva sui requisiti di capitale (CRD), attualmente in considerazione. "C'è margine per rendere le nostre regole sulle remunerazioni più proporzionate e meno onerose dal punto di vista amministrativo, ma faremo in modo che ogni aggiustamento non danneggi la stabilità finanziaria, resta il nostro obiettivo", ha detto il commissario alla Giustizia Vera Jourova.

 

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