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Verso prime multe Ue a Spagna e Portogallo, ma saranno minime

Sforato 3% deficit-Pil. Domani Commissione esamina proposta

Verso prime multe Ue a Spagna e Portogallo, ma saranno minime

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea è orientata a proporre per la prima volta delle multe 'minime' da applicare a Spagna e Portogallo per non aver rispettato gli impegni presi sul fronte della riduzione dei deficit eccessivi. A quanto si è appreso, l'importo delle sanzioni dovrebbe oscillare tra lo 0,01 e lo 0,03% dei rispettivi Pil. L'ultima parola sull'ammontare delle multe spetta comunque al collegio dei commissari che domani avrà il dossier sul tavolo.

 

In ogni caso, quella che sarà varata domani dalla Commissione sarà una proposta (tecnicamente una 'raccomandazione') che dovrà essere poi approvata - o eventualmente modificata a maggioranza qualificata - dagli Stati membri in sede di Consiglio. Non sono invece previste per ora decisioni sul possibile congelamento dei fondi strutturali destinati ai due Paesi. Teoricamente questa sanzione potrebbe arrivare a bloccare il 50% degli importi messi a disposizione dal bilancio Ue, ma pare che a Bruxelles nessuno - per motivi sia economici che politici - voglia prendere in considerazione questa eventualità. Su cui, tra l'altro, sarebbe chiamato a pronunciarsi anche il Parlamento europeo.

 

Lo scorso 7 luglio la Commissione ha sancito che nè Madrid nè Lisbona hanno adottato nel 2014 e nel 2015 misure "efficaci" per rispettare gli obiettivi di bilancio fissati per l'anno passato e per quest'anno. Facendo così scattare per la prima volta, nell'ambito della procedura per deficit eccessivo, l'iter che può portare a multe e sanzioni. Nei giorni scorsi i governi di Spagna e Portogallo hanno presentato a Bruxelles le loro richieste "motivate" per annullare eventuali multe invocando circostanze eccezionali. Richieste che, sebbene non accolte in pieno, hanno sicuramente contribuito a rendere poco più che simboliche eventuali sanzioni che altrimenti avrebbero potuto arrivare fino a un massimo dello 0,2% del Pil (senza contare il blocco dei fondi strutturali). Inoltre, sempre in base alle informazioni raccolte alla vigilia della riunione del collegio, sia per Madrid che per Lisbona Bruxelles sarebbe orientata a dare rispettivamente due e un anno di tempo in più per riportare sotto al 3% il rapporto deficit-Pil.

 

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