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Cina: Ue, rafforzare difese commerciali, verso dazi più alti

Stop lista Stati "non a economia mercato", norme uguali per tutti

Cina: Ue, rafforzare difese commerciali, verso dazi più alti

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione Ue propone un "approccio radicalmente nuovo" nella politica commerciale per risolvere il dilemma della Cina: eliminare la lista dei Paesi con lo status non di economia di mercato e rafforzare i dazi anti-dumping e anti-sussidi, innalzandoli e rendendoli più rapidi e "neutri rispetto ai Paesi", quindi applicabili a tutti e non più solo ai quegli stati sulla lista 'nera'. E' l'annuncio del vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen e la commissaria al commercio Cecilia Malmstroem: la proposta legislativa verrà presentata nei prossimi mesi.

 

Il nuovo approccio messo a punto dalla Commissione Ue permetterà di "rispettare gli obblighi legali" con la Cina al Wto da dicembre e allo stesso tempo assicurare la protezione dell'industria europea da pratiche commerciali ingiuste. "È una soluzione migliore dello status quo", in quanto permetterà di "rendere le procedure antidumping più veloci", con la proposta di passare da 9 a 6 mesi, e aumentare il livello dei dazi "sospendendo la regola del 'lesser duty'", ha detto Katainen, aggiungendo che per questo la discussione "se l'Ue concederà lo status di economia di mercato alla Cina non è rilevante perché noi non glielo daremo, non era questa la discussione sul tavolo oggi" al Collegio dei commissari in cui si è tenuto il primo dibattito orientativo sulla questione.

 

"Ora vogliamo presentare una proposta legislativa, che come tutte dovrà essere adottata da Consiglio e Parlamento Ue", ha precisato Malmstroem, sottolineando insieme a Katainen che questa dovrebbe incontrare anche il favore "dei diversi attori" economici, in particolare dal settore siderurgico. "Mi aspetto che diranno chiaramente che è una soluzione sostenibile", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione. Le indagini già aperte continueranno con la metodologia attuale, mentre solo le nuove - se questa riceverà l'ok - utilizzeranno quella proposta oggi "neutra rispetto ai Paesi" e che si baserà sui "prezzi internazionali" per determinare se ci sono abusi.

 

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