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Banche: Corte Ue, valutare circostanze eccezionali

Commissione può dare ok a piani che non rispettano comunicazione

Un'udienza della Corte di giustizia © Corte di giustizia Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - La comunicazione della Commissione Ue sulle banche, anche se è "valida", "non dispensa la Commissione dall'obbligo di esaminare le specifiche circostanze eccezionali che uno stato membro invoca". Lo precisa la sentenza della Corte Ue sulla Slovenia, di cui però riconosce la validità del bail-in. Gli stati membri, quindi, "conservano la facoltà di notificare" a Bruxelles "progetti di aiuti di stato" che "non soddisfano i criteri" e "la Commissione può" autorizzarli "in circostanze eccezionali".

 

Secondo la Corte Ue, "l'adozione di una comunicazione, come quella sul settore bancario, non dispensa la Commissione dall'obbligo di esaminare le specifiche circostanze eccezionali che uno Stato membro invoca" ma "al contrario, gli stati membri conservano la facoltà di notificare alla Commissione progetti di aiuto di Stato che non soddisfano i criteri previsti da detta comunicazione e la Commissione può autorizzare progetti siffatti in circostanze eccezionali". Quindi "ne consegue che la comunicazione sul settore bancario non è idonea a creare obblighi autonomi in capo agli stati membri e non ha pertanto effetti vincolanti nei loro confronti". Allo stesso tempo, nel resto della sentenza sul caso sloveno, i giudici di Lussemburgo sottolineano però che, in caso un Paese non adotti misure di bail-in, questo "si assume il rischio di vedersi opporre una decisione della Commissione che dichiara l'incompatibilità di tali aiuti con il mercato interno".

 

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