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Attacco Istanbul: Turchia, Ue condanni ogni forma terrorismo

Ministro Esteri, no a cambi legge, Pkk come Isis. Ma Ue insiste

Attacco Istanbul: Turchia, Ue condanni ogni forma terrorismo

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Unione europea deve impegnarsi a condannare il terrore in tutte le sue forme, dall'Isis al Pkk, e la legge anti-terrorismo non sarà modificata, ma la Ue insiste perché i cambiamenti richiesti non vogliono indebolire la legge ma proteggere la libertà d'opinione di giornalisti e politici. Ad esprimere la posizione di chiusura è stato il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, al termine della conferenza inter-governativa con l'Ue che ha portato all'apertura del capitolo 33 dei negoziati di adesione.

 

"Il terrorismo non fa distinzione" fra Istanbul, Londra o Bruxelles, ha dichiarato Cavusoglu, "e come il terrorismo, anche noi non dobbiamo fare distinzioni fra terroristi: Pkk, Daesh, Al-Nusra e altre organizzazioni simili sono tutte nemiche dell'umanità e dei nostri valori. Dobbiamo lasciare da parte i doppi standard, a cominciare dai nostri colleghi europei". "La Turchia oggi sta lottando contro il terrorismo - ha continuato - non credo non sia d'aiuto una nuova richiesta che possa incoraggiare i terroristi. Stiamo dicendo alle nostre controparti, nell'Ue e non solo, che non possiamo cambiare la nostra legge antiterrorismo. In futuro, forse, quando le condizioni cambieranno, potremo fare qualche passo in questo senso. La Turchia oggi porta avanti la sua lotta al terrorismo rispettando i principi dello stato di diritto e i diritti umani".

 

Diversa la posizione della Commissione europea. "L'intenzione del processo di liberalizzazione dei visti non è mai stata quella di diminuire la capacità della Turchia di combattere il terrorismo in modo efficace, ma il contrario - ha detto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas - Il processo di liberalizzazione dei visti vuole allineare la legislazione turca a quella europea in diversi campi, compresa la lotta al terrorismo. Dal 2013 lavoriamo insieme alle autorità turche per assicurare un elemento di proporzionalità, in modo che persone come giornalisti e professori, che esprimono in modo non violento le loro opinioni e non incitano alla violenza non vengano incarcerate o accusate sulla base di una legge antiterrorismo".

 

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