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Brexit: Gualtieri, Cameron sconcertante, no stallo ma rilancio

Ora rispettare volontà britannici in modo rapido e coerente

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Cameron è sconcertante nel tentativo di guadagnare tempo: i cittadini britannici si sono espressi, in un modo che non auspicavamo, ma chiaro. Ora bisogna rispettare la loro volontà in modo rapido e coerente". Roberto Gualtieri, presidente della Commissione economica del Parlamento europeo, boccia le richieste del premier inglese e esorta l'Ue, a poche ore dalla vittoria del Brexit, a "evitare ogni stallo e rilanciare un reale cambio di passo". "Trovo sconcertante che Cameron abbia detto che la notifica formale del ritiro verrà condotta dal suo successore deciso dal Congresso del partito. E' una soluzione inaccettabile perchè - osserva l'europarlamentare del Pd - prolunga una fase di incertezza e di empasse".

 

Gualtieri affronta anche il nodo del Commissario britannico alla Stabilità finanziaria, Jonathan Hill. "Sono molto addolorato, con lui s'era stabilito un eccellente rapporto umano e professionale ma e' evidente che egli non potrà esercitare il suo ruolo in un settore così delicato e così toccato dai temi previsti dal ritiro sino alla fine della procedura. Sono certo che Juncker affronterà rapidamente questo problema".

 

Quindi, esamina concretamente anche gli effetti che il referendum britannico avrà sulle istituzioni Ue. "E' chiaro che il Regno Unito non può partecipare alle riunioni in cui si comincia a definire la strategia della Ue. Ma siamo contrari a discussioni ufficiose o tavoli informali: noi non daremo alcun consenso a un accordo che non passi da fasi negoziali. Non possiamo accettare che una fase di incertezza duri sino alla fine definitiva della procedura".

 

Sugli effetti nella vita del Parlamento europeo, Gualtieri si dice certo che saranno "prese una serie di misure adeguate alla sua organizzazione interna per evitare conflitti di interessi". Evita polemiche con la presunta timidezza del leader laburista Corbyn a favore del 'remain': il problema non è discutere la qualità della sua campagna elettorale, quanto il fatto che questo voto dimostra un dato emerso in tante realtà e cioe' che settori ampi delle zone più deboli, le grandi periferie hanno votato 'leave'. Per questo il problema della Ue e ricucire fratture sociali ed economiche che stanno producendo populismo e protesta". Infine, lancia un monito a chi ha votato contro l'Ue, pensando di ottenere vantaggi. "Molti guardano al modello norvegese. Ma quando i fan del Brexit sperimenteranno gli enormi costi per partecipare ai benefici del mercato interno avranno un risveglio amaro. Ora il compito della Ue è sentire la necessità di un cambio di passo".

 

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