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Acciaio: Italia chiede a Cina garanzie tagli sovracapacità

Scalfarotto, no a ristrutturazioni attraverso export drogato

Acciaio: Italia chiede a Cina garanzie tagli sovracapacità

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Cina deve fornire indicazioni precise e verificabili su come intende ridurre la sua sovracapacità produttiva: quanto detto finora da Pechino "non elimina le nostre preoccupazioni perchè troppo generico". Così il sottosegretario all'industria Ivan Scalfarotto al termine dell'incontro ad alto livello sulla sovracapacità produttiva mondiale nel settore siderurgico svoltosi sotto il cappello Ocse a Bruxelles.

 

"Abbiamo apprezzato la presenza cinese", ha detto Scalfarotto, e l'intenzione di ridurre di 100-150 milioni di tonnellate la loro capacità produttiva nei prossimi cinque anni. "Ma la loro sovracapacità ammonta a ben 350 milioni di tonnellate e quindi abbiamo chiesto indicazioni più precise su come intendono operare". Inoltre, ai cinesi è stato chiesto anche di fissare un prezzo minimo al di sotto del quale si possa identificare una 'concorrenza sleale'.

 

Al tavolo di Bruxelles "l'Italia ha tenuto una posizione chiara: abbiamo sottolineato - ha detto ancora il sottosegretario al termine dell'incontro - che la nostra industria siderurgica soffre a causa dell'arrivo da Paesi extra-Ue di acciaio a prezzi di dumping". Scalfarotto non ha nascosto che, quando è stato il momento di sottoscrivere un documento allegato alla dichiarazione finale in cui si sottolinea la necessità di attenersi ai principi del libero mercato evitando aiuti di Stato e altre misure distorsive della concorrenza, la discussione con i cinesi si è fatta "vivace". Ma "Italia, Usa, Giappone, Ue e Francia hanno tenuto il punto", ha detto ancora il sottosegretario. "Le ristrutturazioni e i taglio delle sovracapacità produttive non devono avvenire attraverso un export drogato".

 

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