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Migranti: Corte conti Ue boccia progetti assistenza europei

Strategie poco chiare, finanziamenti frammentati, pochi rimpatri

Migranti: Corte conti Ue boccia progetti assistenza europei

Redazione Ansa

BRUXELLES - Mancanza di una strategia chiara, finanziamenti frammentati, obiettivi troppo vaghi, diritti umani calpestati, scarsa efficacia sul fronte dei rimpatri: così la Corte dei conti Ue 'boccia' i progetti dell'Unione europea per aiutare i Paesi vicini a fronteggiare l'emergenza migrazione.

 

La bacchettata arriva dalla magistratura contabile europea che, per la prima volta, ha esaminato 'la dimensione esterna' della politica di migrazione in Algeria, Georgia, Libia, Moldova, Marocco e Ucraina. Nel complesso, sono stati analizzati 23 progetti, dal valore contrattuale di 89 milioni di euro, su un totale di 742 milioni di euro.

 

"La migrazione rappresenta una sfida di capitale importanza per l'Unione europea" ha osservato Daniele Lamarque, membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. "La spesa dell'Ue nel settore della migrazione nei 'Paesi del vicinato' sarà efficace solo se verranno fissati obiettivi chiari, se i fondi saranno assegnati a priorità ben definite e se la governance e il coordinamento tra organismi dell'Ue e tra la Commissione europea e gli Stati membri verranno migliorati".

 

La relazione della Corte dei Conti Ue mette in evidenza una serie di debolezze, come la complessità degli obiettivi politici e della governance, l'impossibilità di misurare i risultati e di determinare la spesa totale, la limitata riuscita del ritorno dei migranti nei rispettivi paesi di origine e problemi di coordinamento tra diversi organismi dell'Ue e tra la Commissione europea e gli Stati membri.

 

Secondo la Corte dei Conti Ue "i progetti erano geograficamente troppo diffusi per raggiungere una massa critica sufficiente a produrre risultati significativi nei Paesi interessati". Gli indicatori di risultato hanno misurato le attività finanziate, ma raramente i risultati da queste raggiunti. I progetti esaminati hanno avuto un impatto e una sostenibilità limitata e sono stati incentrati sullo sviluppo piuttosto che sulla migrazione. I progetti controllati (un quarto di quelli finanziati) che hanno fornito servizi a migranti in situazione di ritorno volontario o rimpatrio forzato sono risultati modesti in termini di portata ed efficacia, osserva ancora la Corte, a causa di una mancanza di coinvolgimento attivo, sia da parte degli Stati membri dell'Ue nel preparare il ritorno dei migranti, sia da parte dei paesi di rimpatrio.

 

Inoltre il rispetto dei diritti umani, che dovrebbe essere alla base di tutti gli interventi, è rimasto "teorico e solo raramente si è tradotto in pratica". In termini di fondi, gli auditor hanno stimato che la spesa per il periodo 2007-2013 per la 'dimensione esterna' della politica di migrazione è stata di 1,4 miliardi di euro, ma solo per il programma tematico sono riusciti a determinare con esattezza quanto è stato speso (304 milioni di euro). I finanziamenti, rileva ancora la Corte, sono stati frammentati e poco mirati.

 

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