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Italia riprende offensiva su 'semaforo' alimenti in Ue

Indagine Nomisma su calo vendite Gb di parmigiano e prosciutto

Italia riprende offensiva su 'semaforo' alimenti in Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il dossier dell'etichetta a 'semaforo' sui prodotti alimentari, deleteria per le eccellenze italiane e non solo, tornerà sul tavolo dei ministri dell'agricoltura dei 28. A rimetterla in agenda al Consiglio agricoltura di lunedì prossimo l'Italia e altri sei Paesi (Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Romania e Slovenia), secondo cui "recenti indagini hanno mostrato che l'attuazione di questo sistema sta penalizzando in maniera ingiustificata diversi prodotti di qualità, perché i consumatori stanno cambiando le loro abitudini di consumo".

 

A dare manforte ai sette Paesi una recente indagine Nomisma, che ha valutato l'impatto fra il 2013 e il 2015 del sistema, adottato dal 98% della grande distribuzione in Gran Bretagna, su una serie di prodotti, con e senza il bollino 'incriminato' di colore rosso, giallo o verde secondo il contenuto di grassi, grassi saturi, sale o zuccheri, presente in ogni pezzo. Il risultato è che il Parmigiano Reggiano pre-porzionato etichettato a 'semaforo', in due anni ha avuto una perdita di quota di mercato del 7% in valore e del 13% in volume, il prosciutto di Parma rispettivamente del 17% e del 14% e il formaggio brie francese dell'8% in entrambi i casi. Da qui la richiesta alla Commissione europea di fare il punto della situazione, in vista della relazione che sottoporrà nel 2017 sull'uso di etichette addizionali, per verificare la loro conformità alle regole del mercato interno. Al momento il dossier è di fatto 'congelato' da parte dell'esecutivo Ue, fino al referendum di giugno in Gran Bretagna.

 

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