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Migranti: Ong, boom bimbi scomparsi, almeno 10mila

Report Missing Children Europe, 89mila in Ue non accompagnati

Migranti: Ong, boom bimbi scomparsi, almeno 10mila

Redazione Ansa

BRUXELLES - Con l'aggravarsi della crisi migratoria e il caos ai confini esplode il tragico fenomeno dei bambini che arrivano in Europa non accompagnati e che scompaiono nel nulla. Lo denuncia il rapporto della Ong Missing Children Europe che contiene numeri choc: nel 2015 sono stati circa 89mila i minori soli arrivati nell'Ue, il quadruplo del 2014. Europol un mese fa stimò che tra loro 10mila sono scomparsi. Dati che, secondo il rapporto, sono ormai stati superati, visto l'incremento del flusso migratorio.

 

La maggior parte di questi minori, di cui non si sa più nulla, venivano dalla Siria, dall'Eritrea, dalla Somalia e dall'Afghanistan, comunque tutti scappati da situazioni di guerra o persecuzione. Ma questi bambini non scompaiono solo nei Paesi di arrivo, come Italia e Grecia, ma anche lungo le rotte della grande migrazione, pensiamo lungo i Balcani. E nei Paesi considerati di destinazione, come Germania, Svezia o Regno Unito. Spesso, riferisce il Rapporto, questi bimbi si trovano ad attraversare i confini di notte, in situazioni precarie. E facilmente, travolti dalla folla, in situazioni di caos, possono perdere contatto con i propri genitori.

 

Lo studio di Missing Children Europe racconta anche di alcuni casi di un commercio drammatico ai danni dei minori: è emerso che alcune famiglie di migranti abbiano dato, come forma di pagamento, un proprio figlio ai trafficanti di morte in cambio di un viaggio su un gommone verso le coste greche. Il rapporto conferma che i bambini non accompagnati vanno incontro molto più facilmente al rischio di rimanere vittime del traffico illegale di esseri umani, di sfruttamento sessuale ed economico, di donazione forzata di organi o arruolamento nella criminalità organizzata.

 

Secondo questa Ong, purtroppo, nelle strutture pubbliche ancora manca una adeguata percezione della gravità del fenomeno. A partire dalle amministrazioni che si occupano dei flussi migratori, emerge che non c'è sufficiente cooperazione tra diversi organismi, tra forze dell'ordine e operatori sociali, scarso scambio di dati e poca formazione specializzata in materia di tutela dell'infanzia.

 

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