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Pe diviso su rinnovo accordo anti-contrabbando con PMI

Scade a luglio. Commissione favorevole, partiti ancora confusi

Pe diviso su rinnovo accordo anti-contrabbando con PMI

Redazione Ansa

BRUXELLES - Gli accordi anti-contrabbando di sigarette con le multinazionali del tabacco dividono il Parlamento europeo. Opinioni divergenti, anche in seno agli stessi partiti, sono emerse durante il dibattito svoltosi in occasione della plenaria sul rinnovo dell'accordo fra l'Unione e Philip Morris International (Pmi). L'Ue ha firmato altri tre accordi simili con Japan Tobacco International (Jti), British American Tobacco (Bat) e Imperial Tobacco Limited (Itl), che scadranno fra il 2022 (Jti) e il 2030 (Bat e Itl). L'intesa con Pmi, invece, a 12 anni dalla sua entrata in vigore, scadrà il 9 luglio.

 

Nell'attesa che la direttiva Ue sul tabacco entri in vigore (2019) e che venga adottato il protocollo dell'Oms sul contrabbando (2022), la commissaria al Bilancio Kristalina Georgieva ha spiegato che l'esecutivo Ue vorrebbe rinnovare l'accordo. Anche se, a fronte di un crollo dell'85% delle sigarette Pmi vendute illecitamente fra il 2006 e il 2014, in Europa si è registrato un aumento delle sigarette economiche e senza marchio "cheap white".

 

Durante la plenaria di marzo, il Parlamento si esprimerà sul rinnovo dell'accordo con una risoluzione non vincolante. Ma i pareri sono discordanti. Il Ppe non ha chiuso la porta al prolungamento, ma chiede più trasparenza e controlli. Fra i socialdemocratici, i francesi si sono schierati per il "no", ma non tutto il partito è d'accordo. Molto critici invece Verdi, Gue e liberali, che chiedono di non rinnovare l'intesa perché affiderebbe il ruolo di controllore a chi dovrebbe essere controllato. Linea condivisa anche dal Movimento 5 Stelle.

 

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