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Pressing Rossi a Bruxelles, disoccupazione è tema Ue

Ok Comitato Regioni anche a idea sussidio a sostegno reddito

Enrico Rossi al Comitato delle Regioni © CoR

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il futuro dell'Ue - in bilico di fronte ad euroscettici e nazionalismi - passa anche dalla sfida della disoccupazione, "tema europeo che riguarda milioni di cittadini, di cui oltre la metà senza lavoro da oltre un anno". E' la battaglia che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sta conducendo a Bruxelles.

 

Il governatore, con un parere approvato dal Comitato europeo delle Regioni, fa pressing per centri dell'impiego efficaci e con standard comuni, aiuti ai Paesi più deboli, politiche attive di reinserimento ma anche un sussidio Ue, per quanti rimangono fuori dal mercato del lavoro troppo a lungo. "L'Europa che vogliamo - spiega - è anche un'Europa sociale, che si occupa dei cittadini, dei ceti più deboli, utile anche a contrastare la deriva dell'Europa dei regolamenti, dello zero virgola, che poi nasce soprattutto dal deficit politico".

 

Il governatore della Toscana sottolinea "la funzione decisiva dei centri per l'impiego, dove è evidente che ci sono enormi differenze fra i Paesi" e la necessità di azioni comuni, politiche attive di reinserimento, utilizzando fondi europei. In uno spirito di compromesso, racconta Rossi, "abbiamo tentato una proposta moderata: definiamo per ogni Paese, secondo certi parametri, la disoccupazione strutturale e poi su questa individuiamo quella congiunturale, legata a situazioni particolarmente drammatiche di crisi, come quella attuale". Perché "se non si aiutano i Paesi più deboli con qualche finanziamento, si innesca una spirale negativa" afferma. L'idea è quella di "aiuti quando la congiuntura supera il dato strutturale di disoccupazione: si può chiamare fondo europeo di disoccupazione, come detto dal ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan e a suo tempo dall'ex commissario al lavoro, Laszlo Andor" spiega Rossi.

 

In concreto "chiediamo che i disoccupati si impegnino con un patto ad effettuare lavori di pubblica utilità e a seguire corsi di formazione". Qualora non fosse possibile il reinserimento sul mercato del lavoro, si pensa "a forme di sostegno del reddito: non si tratta di assistenzialismo, ma di valorizzare le risorse umane, il lavoro, fondamentale anche per la ripresa nel nostro Continente". Il piano interessa sicuramente l'Italia, dove le misure di tutela sono limitate.

 

La proposta di parere di Rossi è stata contrastata da sindaci e Regioni dei Paesi dove la disoccupazione è meno forte, da tutta la destra e dagli euroscettici, ma alla fine è passata. La sfida politica ora sarà quella di introdurre il tema nel dibattito per la prossima revisione del bilancio Ue del 2014-2020 e "anche in qualche Consiglio" conclude il governatore.

 

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