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Pe a Serbia e Kosovo, continuare su strada riforme

Attuazione accordi raggiunti è condizione per adesione a Ue

Pe a Serbia e Kosovo, continuare su strada riforme

Redazione Ansa

STRASBURGO - Avanti tutta sulle riforme, ma anche con l'attuazione degli accordi raggiunti: si può riassumere così l'appello lanciato oggi dall'Assemblea di Strasburgo a Pristina e Belgrado. Gli eurodeputati ricordano fra l'altro che il rispetto dei patti concordati con il Kosovo costituisce una delle condizioni dell'adesione della Serbia all'Unione europea. "Inviamo un messaggio chiaro: Belgrado è sulla rotta giusta verso l'Unione europea" afferma David McAllister (Ppe), relatore della risoluzione sulla Serbia, approvata con 498 voti a favore, 66 contrari e 70 astensioni. L'Europarlamento in particolare chiede alla Serbia di avanzare negli sforzi contro la corruzione e il crimine organizzato, di proseguire il percorso di riforme e assicurare che il lavoro di giudici e procuratori, così come quello dei media, sia libero dall'influenza politica.

 

Anche la risoluzione sul Kosovo è passata con una importante maggioranza, con 403 voti a favore, 130 contrari e 104 astensioni. "Il futuro del Kosovo indipendente è nell'Unione europea, ma deve fare di più nella lotta contro la corruzione e il crimine organizzato, per cominciare ad ottenere risultati tangibili, anche nell'economia" spiega la relatrice, Ulrike Lunacek (Verdi). "Il Kosovo è l'unico Paese dei Balcani occidentali i cui cittadini non possono viaggiare liberamente nell'Ue per tre mesi" ricorda Lunacek, secondo cui "questa situazione anomala deve cambiare velocemente per assicurare che i cittadini non si sentano più 'rinchiusi' ". Gli eurodeputati rivolgono infine l'ennesimo appello ai cinque Stati membri che non riconoscono Pristina, aggiungendo che se tutti i Paesi europei lo facessero, questo porterebbe maggiore stabilità alla regione e aiuterebbe la normalizzazione delle relazioni fra Kosovo e Serbia.

 

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