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Vw: passano nuovi test, Pe si spacca su stop aumento emissioni

Da 2017. No a veto commissione Ambiente, accuse a lobby auto

Redazione Ansa

BRUXELLES - Un passo in avanti e mezzo indietro, con il via liberta ai nuovi test su strada per le emissioni auto dal 2017 ma con soglie di sforamento dei limiti che di fatto rendono vani gli obblighi per i diesel Euro 6. E' la fotografia della situazione dopo l'esito del voto che ha spaccato a metà l'Europarlamento, chiamato a esprimersi sul primo pacchetto Ue per rimediare allo scandalo Volkswagen.

 

Accolto con soddisfazione da parte dei costruttori, il voto degli eurodeputati è stato invece fortemente criticato da parte di ambientalisti e consumatori che li hanno accusati di avere ceduto alle potenti lobby dell'auto dei principali stati membri, dalla Germania all'Italia, dalla Spagna alla Francia.

 

Le norme che l'Europarlamento non è riuscito a bloccare ma ha di fatto convalidato erano state adottate con molta difficoltà dai 28 a fine ottobre, annacquando la proposta più ambiziosa della Commissione Ue. Queste prevedono che dal primo settembre 2017 i nuovi prototipi auto potranno superare del 110% il tetto massimo degli 80 milligrammi per chilometro di ossidi di azoto (NOx). Dal primo settembre 2019 questa soglia entrerà in vigore per tutti i modelli auto. Dal primo gennaio 2020 saranno consentite emissioni in più del 50% per i nuovi prototipi, e dal primo gennaio 2021 per tutti i modelli. Questo di fatto significa invalidare le norme Euro 6 adottate dalla stessa Ue. Da qui la bocciatura da parte di diverse commissioni europarlamentari, da quella ambiente a quella affari giuridici.

 

Il voto in plenaria ha invece rovesciato le carte in tavola per soli 6 voti: l'Aula spaccata quasi a metà ha bocciato l'emendamento (323 voti contrari, 317 in favore e 61 astensioni) che avrebbe messo il veto a quello che di fatto diventa un via libera all'innalzamento dei limiti delle emissioni di sostanze nocive consentite per i diesel. Questo, però - altro lato della medaglia - consentirà di far partire i test su strada già l'anno prossimo evitando ulteriori ritardi, e riducendo comunque lo sforamento delle emissioni che oggi, a causa dei test effettuati solo in laboratorio, superano del 400-500% i limiti.

 

"In caso di voto opposto", ha sottolineato il presidente della commissione ambiente dell'Europarlamento Giovanni La Via (Ppe), "avremmo perso un sacco di tempo, non avremmo avuto un quadro normativo di riferimento certo e da qui a un anno e mezzo avremmo dovuto cominciare tutto daccapo, con un'altra proposta della Commissione, magari non diversa da questa". La commissaria Ue Elzbieta Bienkowska ha "accolto con favore" l'ok, ricordando che ora toccherà alla stretta sul sistema di omologazioni e motorizzazioni.

 

Bene anche per i produttori auto Acea, che apprezzano l'aver fatto "chiarezza", mentre fioccano le critiche dai Verdi europei che parlano di voto "assolutamente vergognoso" e dai consumatori del Beuc che chiedono di "smettere di respirare gli ulteriori interessi della lobby auto".

 

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