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Mafia: Corrao (M5s), serve lotta globale in tutta l'Ue

Convegno a Bruxelles: Dia, Dna, Europol, ora più coordinamento

L'europarlamentare Ignazio Corrao © Parlamento Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - Tutte le organizzazioni criminali operano ormai da anni a livello globale. I singoli Stati europei, invece, non hanno ancora un approccio integrato sul piano del contrasto giudiziario e investigativo. Per colmare questo scarto serve un impegno molto forte da parte delle istituzioni europee e delle strutture di coordinamento. E' quanto è emerso al termine di un convengo organizzato dall'europarlamentare del Movimento Cinque Stelle, il siciliano Ignazio Corrao, con la partecipazione di alti esponenti della Dia, della Dna, di Eurojust e Europol.

 

"Paradossalmente - ha esordito Corrao - il coordinamento della lotta alle mafie è previsto dall'Onu, grazie alla Convenzione di Palermo, ma in Europa ancora molto resta da fare". Presente anche la parlamentare eletta nel gruppo S&D, Elly Schlein. "E' necessario mettere in comune in Europa le buone pratiche nella lotta alla mafia: in Italia, ad esempio - ha ricordato Schlein - è normale confiscare i beni senza una sentenza, come misura preventiva. In altri Paesi, invece, queste misure non esistono. Per non parlare del riciclaggio: per un boss è molto più facile riciclare denaro all'estero che in Italia".

 

Punto rilanciato con forza da Filippo Spiezia (Dna): "In Europa registriamo moltissime criticità: per noi è molto più facile fare operazioni di copertura in America Latina che in un Paese dell'Ue. E' necessario - ha aggiunto - un regime giuridico omogeneo, meno formalismo tra autorità di Polizia e una rete di punti di contatto specializzata in lotta alla criminalità organizzata". Sulla stessa linea l'intervento di Adelmo Lusi (Dia).

 

"L'Italia - sottolinea David Ellero (Europol) - ha a sua disposizione misure investigative che non esistono nel resto della Ue: basti pensare alla certificazione antimafia assente all'estero, o perfino il reato di associazione mafiosa che non sempre compare nei codici degli altri Paesi. I gruppi criminali ovviamente sfruttano al meglio queste differenze. Non è più possibile perseguire questi reati come singoli Paesi ma come Unione europea". "Assieme ad altri europarlamentari - ha ricordato infine Corrao - ho ottenuto la creazione dell'intergruppo del Parlamento europeo sulla criminalità organizzata, la corruzione e la trasparenza (ITCO) per continuare il lavoro politico iniziato dalla Commissione Speciale CRIM su questi temi".

 

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