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Cuba, più vicino accordo con Ue che la fine dell'embargo

Ambasciatore dell'Avana in Belgio, presenteremo risoluzione a Onu

Cuba, più vicino accordo con Ue che la fine dell'embargo

Redazione Ansa

BRUXELLES - Cuba vede più vicina la firma dell'accordo che sta negoziando con l'Unione europea che la fine dell'embargo americano sull'isola. "Credo di sì, che siamo più vicini a concludere con l'Ue, che a veder levato l'embargo, che dipende dal Congresso americano", ha detto oggi l'ambasciatore cubano in Belgio, Norma Goicochea, precisando che "i negoziati con Bruxelles sono sulla buona strada". "C'è la volontà politica di entrambe le parti di avanzare e concluderli in un futuro vicino", ha aggiunto. Il prossimo round di trattative, il sesto, si terrà a Bruxelles il 1 e 2 dicembre.

 

Fino ad oggi sono stati compiuti progressi, ha sottolineato Goicochea, precisando che il capitolo sul commercio è "quasi completato", e quello sulla cooperazione è "molto avanzato". Sul terzo capitolo, quello sul dialogo politico, "abbiamo cominciato a capire dove sono le nostre differenze", ha spiegato infine la rappresentante diplomatica.

 

Malgrado il disgelo tra Cuba e Usa, però, l'embargo c'è ancora, per cui L'Avana presenterà martedì prossimo alle Nazioni Uniti la risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto da Washington all'isola. Sarà la 24/a volta consecutiva che Cuba sottopone alla considerazione dell'Assemblea generale Onu questa risoluzione. Ma quest'anno il voto degli Usa potrebbe essere diverso. "Il presidente Barack Obama ha detto pubblicamente che lui è a favore di rimuovere l'embargo, potrebbe succedere pertanto che questa volta ci sia un voto di astensione", ipotizza l'ambasciatore di Cuba a Bruxelles, Norma Goicochea.

 

Ma, avverte subito dopo, "ciò che gli Stati Uniti voteranno martedì solo Obama lo sa, io non ho la sfera di cristallo". La sola cosa certa è che finche' ci sarà il blocco sull'isola, Cuba continuerà a presentare la risoluzione all'Onu. "Se gli Stati Uniti levano l'embargo, smetteremo di presentarla - aggiunge la rappresentante diplomatica in Belgio - ma se l'embargo non è rimosso, non viene restituito all'Avana il territorio occupato dalla base militare di Guantanamo e non c'è una normalizzazione delle relazioni, continueremo a presentarla". La prima volta che se ne è dibattuto all'Onu, nel 1992, solo 59 paesi appoggiarono Cuba, mentre l'anno scorso - ricorda Goicochea - sono stati 188 (dei 193 membri dell'Onu), due hanno votato contro (Stati Uniti e Israele) e tre si sono astenuti. L'embargo, vigente da decenni e la cui revoca dipende dal Congresso Usa, "si mantiene intatto - denuncia l'ambasciatore - recando un danno al paese, alla popolazione e alla economia cubana", stimato dai cubani in 833,755 miliardi di dollari.

 

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